(ASI) "La pandemia sta accelerando e amplificando la trasformazione sociale e produttiva del Nord, si pensi solo alla funzione sociale delle partite iva, degli autonomi, delle libere professioni sulle quali il Covid si è abbattuto pesantemente e sui la politica è chiamata a rispondere attraverso un’agenda riformista in grado di accompagnare dentro il futuro queste realtà.
Questa è strada del Pd, al populismo delle destre lasciamo l’amplificazione delle paure e dei rancori tipici di chi gioca tutto sulla logica della chiusura e dell'Europa di Visegrad, Il Pd è e sarà il partito della ripartenza economica e della modernizzazione del Paese, in linea con l'agenda Draghi, questo sarà per noi il biglietto da visita per rappresentare il Nord. La sfida dei territori per noi è lanciata, anche il lavoro che abbiamo condotto sul Recovery in Parlamento va nella direzione di quella ricucitura della frattura tra città e periferie, che è alla base del consenso alle destre nelle realtà più marginali dello sviluppo. Noi non intendiamo regalare alla destra la rappresentanza del Nord, e non ci rassegniamo ad una vocazione minoritaria, né politica né territoriale. Il Pd non si trasformerà nella Lega appenninica e nel partito delle Ztl, al contrario giocherà a sparigliare per dare una rappresentanza politica a quelle parti di economia e di società del settentrione che oggi sono alla ricerca di una rappresentanza politica".