Verrascina, avanti con ddl all’esame del senato; valutare criteri di premialità da inserire in PSR o in interventi appositi
(ASI) Roma - “Finalmente anche a livello nazionale si sta prendendo consapevolezza dell’importanza di riconoscere il lavoro e il ruolo dell’agricoltore quale custode dell’ambiente e del territorio, accendendo un faro sul valore inestimabile di questa figura, centrale non soltanto sotto l’aspetto della produzione agricola, ma anche sotto quello ambientale ed ecologico”. Lo sottolinea la Copagri, che da molti anni ormai si adopera per ottenere normative regionali e un riconoscimento nazionale che vadano in tale direzione e che si è fatta promotrice del riconoscimento della figura dell’agricoltore custode dell’ambiente e del territorio in numerose regioni, fra cui Marche, Puglia ed Emilia-Romagna.
“A fare da capofila sono state le Marche, che già nel 2015 anche grazie al lavoro della Copagri hanno legiferato per tutelare e sostenere la biodiversità e la salvaguardia del territorio sotto il profilo culturale, ambientale ed economico attraverso il riconoscimento della figura dell’agricoltore custode, cui è demandato il compito di mantenere viva la tradizione agricola locale e di valorizzarne le produzioni, andando al contempo a contrastare lo spopolamento delle aree rurali e contribuendo alla tutela delle formazioni vegetali monumentali, alla manutenzione del territorio attraverso la cura dell’assetto idraulico e idrogeologico e alla difesa da avversità atmosferiche e incendi”, ricorda il presidente della Copagri Franco Verrascina.
“Non possiamo quindi che esprimere soddisfazione per i contenuti del disegno di legge per il riconoscimento dell'agricoltore come custode dell'ambiente e del territorio, all’esame della Commissione Agricoltura del Senato, che dovrà configurarsi come una sorta di legge quadro utile a fissare le linee guida lungo quali le regioni potranno poi andare a valorizzare il ruolo dell’agricoltore, dando al contempo significativo risalto alla sua funzione socioeconomica, fondamentale per constatare lo spopolamento delle aree interne e lo svuotamento dei piccoli insediamenti urbani e centri rurali”, prosegue il presidente.
“In ragione di quanto esposto, crediamo sia il caso di valutare l’opportunità di riconoscere specifici criteri di premialità in favore degli agricoltori custodi dell’ambiente e del territorio, da inserire nei provvedimenti di attuazione degli interventi dei Piani di Sviluppo Rurale o in interventi appositi”, conclude Verrascina.