(ASI) «I consiglieri di Bassano votano per bloccare il decreto Zan in Senato, ma hanno scordato che la cultura dei bassanesi è cambiata». Così in una nota Luciano Fabris e Gerardo Abratti del Gruppo Più Europa a Bassano commentano l’approvazione della mozione del consigliere Pietrosante contro il ddl Zan.
I due esponenti di Più Europa a Bassano sottolineano che il Parlamento europeo ha appena dichiarato l’UE una “LGBTIQFreedomZone”, con una disposizione che mette in chiaro: «Le persone LGBTIQ ovunque nell’Ue dovrebbero godere della libertà di vivere e mostrare pubblicamente il loro orientamento sessuale e la loro identità di genere senza temere intolleranza, discriminazione o persecuzione, e le autorità a tutti i livelli di governo in tutta l’Ue dovrebbero proteggere e promuovere l’uguaglianza e i diritti». Nel testo si chiede inoltre che la Commissione usi tutti gli strumenti, comprese le procedure di infrazione, l’articolo 7 del trattato sull’Ue, così come il regolamento adottato recentemente sulla protezione del bilancio Ue e il rispetto dello Stato di diritto, per fermare le violazioni dei diritti fondamentali delle persone appartenenti alle minoranze sessuali.
«Non c'è posto per l’odio contro le persone LGBTIQ in nessuno Stato membro e nemmeno nel comune vicentino di Bassano. – sottolineano Fabris e Abratti - I consiglieri comunali sono liberi di esprimere le proprie opinioni, ma quelle espresse con la mozione sembrano appartenere a una cultura antica, che, fortunatamente, non rappresenta più la cultura dei bassanesi. Resta però ancora molto lavoro da fare: Più Europa sarà sempre al fianco delle persone LGBTIQ nella lotta comune per le libertà individuali».