(ASI) Premessa, è chiaro che l'uso del linguaggio serve per parlare, per instaurare un dialogo con uno o più interlocutori, per esprimere idee, e, infine, per far comprendere il significato dei contenuti che si trasmettono agli altri. Altro aspetto importante è la ricerca delle parole adatte e dei termini accessibili poiché vocabolario comune.
Se il discoso non ha questi precisi requisiti è soliloquio e sterile vaniloquio. Senza poi dimenticare che Dante afferma che l'identità di un popolo sta nella lingua.
Allora se queste sono le regole basilari, ergo fondamentali, per una corretta comunicazione, ci si chiede: perché, soprattutto i nostri politici, fanno un uso eccessivo di termini stranieri per lo più incomprensibili a molti, quando abbiamo i vocaboli in italiano? Sono messaggi in codice? Il desiderio di sentirsi intellettualmete importanti e 'politicamente corretti'? Adesione ideale e/o sottomissione ai padroni del mondo? Semplice spirito di sudditanza politico-culturale o altro? Lo spunto per chiarire questa perversa tendenza dei nostri politici ce lo fornisce un post del giornalista-opinionista Ettore Lembo che in merito ha le idee chiare.
"Green economy, nex generation, digitale, recovery fund, resilience plan, green pass, lockdown, shock pandemico, e così via. Sono queste le tanto amate parole dei nostri sinistri governanti nominati e non eletti in Europa, che hanno rifiutato la lingua italiana per spingere sempre più ad una globalizzazione, voluta solo da loro, per dare sempre più potere a Francia e lGermania che si fingono europee. Chiedersi cosa serve il patto di Aquisgrana tra i due Stati sovranisti e nazionalisti, che fingono di essere globalisti per sottomettere gli altri ex stati, divenute colonie. Italia in primis. Ma ritornando alle parole, del lungo discorso proferito dall'esimio commissario nominato, e non eletto, cui tutti ascoltano, affascinati dalla esterofila moda fonica, forse si intuisce che bisogna creare ed aumentare dei comitati di affari per poter distribuire, ad i soliti noti, illudendo i soliti polli, gli oltri 200 miliardi che, bontà loro, la tedesca banca europea ci presta indebitando le nostre future generazioni. Mangeremo digital Green mentre in smart working areremo I campi durante i lockdown che ci daranno durante i wee-kend in attesa del the day after? To be or not to be... Dimenticavo, buon fallimento a tutti."