(ASI)
Esigere tale pagamento si configura come crudeltà nei confronti di chi è già stremato economicamente. La lettera di Biagio Maimone.
Gentile Presidente del Consiglio Mario Draghi,
il primo marzo milioni di italiani dovranno pagare all'Agenzia delle Entrate, in un'unica soluzione, le cartelle inevase a causa dei blocchi imposti dal Governo, posti in essere per fronteggiare la pandemia.
Occorre tenere in considerazione che le continue chiusure hanno impedito a quasi la metà degli italiani di poter lavorare.
Anziché trovare soluzioni adeguate, che tengano conto dello stato emergenziale, tali da mettere in coda le cartelle sospese, al fine di poter pagare per ultime ed intanto effettuare il pagamento del rateo corrente, che scade il primo marzo, lo Stato chiede di pagare, in un solo colpo, quanto rimasto in sospeso.
E chi vi riuscirà?
Stupisce davvero che lo Stato italiano non comprenda che le rate dello scorso anno devono essere collocate in coda alle altre, allo scopo di facilitare il loro pagamento.
I dirigenti dell'Agenzia delle Entrate, forse, non comprendono la drammaticità del momento attuale?
La soluzione di tale situazione, senza alcun dubbio, deve essere facilitata per i cittadini che la vivono, proprio in quanto non sono responsabili di averla determinata.
E' davvero impossibile, per chi sta subendo il dramma economico dovuto alla pandemia, pagare quattro rate in un'unica soluzione. Esigere tale pagamento si configura come crudeltà nei confronti di chi è già stremato economicamente.
E' un dovere morale dello Stato Italiano, tener conto della fragilità economica dei cittadini in tale terribile momento della vita umana, affinché essa non si trasformi anche in una irreversibile fragilità psicologica.
Per tale motivazione, rivolgiamo a Lei - Gentile Presidente - la richiesta di facilitare il pagamento all' Agenzia delle Entrate degli arretrati inerenti le cartelle inevase.
Siamo certi che comprenderà le ragioni profonde della nostra istanza e vorrà, pertanto, accoglierla.