(ASI) "Non può governare chi ha svenduto l'Italia. Basta un semplice excursus nel passato di Mario Draghi per rendersi conto di cosa si sta concretizzando nei confronti del popolo italiano, ad opera di un classe politica a dir poco indegna. Una classe politica che ha completamente dimenticato, o meglio non vuole ricordare, ciò che questo illustre signore ha compiuto a danno del Paese.
Dal 1991 al 2001 Draghi è stato Direttore Generale del Ministero del tesoro, chiamato da Guido Carli (ministro del Tesoro del Governo Andreotti VII e colui che suggeriva di colpire salari e pensioni) su suggerimento di Carlo Azeglio Ciampi, all'epoca governatore della Banca d'Italia. Poi confermato da tutti i governi successivi: Amato I, Ciampi, Berlusconi I, Dini, Prodi I, D'Alema I e II, Amato II e Berlusconi II.
In quegli anni è stato l'artefice delle privatizzazioni delle società partecipate in varia misura dallo Stato italiano. Sono state privatizzate importanti aziende quali: IRI, Telecom, Eni, Enel, Comit, Credit e tante altre. Un soggetto che di certo non ha fatto gli interessi del nostro paese. Draghi come Bergoglio è un gesuita, ha frequentato il liceo classico dell'Istituto Massimiliano Massimo di Roma, retto appunto dai gesuiti. Si è laureato in economia nel 1970 presso l'Università Sapienza di Roma con relatore Federico Caffè (sparito nel nulla nel 1987 era definito infatti “il più keynesiano degli economisti italiani") con una tesi su Integrazione economica e variazione dei tassi di cambio.
Nella tesi sosteneva che non sussistessero le condizioni per un progetto di una moneta unica europea. Il 28 gennaio 2002 è stato nominato Vice Chairman e Managing Director di Goldman Sachs per guidare le strategie europee dell'istituto dalla sede di Londra. Mentre dal 2004 al 2005, membro del Comitato esecutivo del gruppo Goldman Sachs (la banca che con i mutui sub-prime contribuì ad affossare l'economia mondiale nel 2008). Il 16 maggio 2011 venne ufficializzata la sua candidatura alla presidenza della Banca centrale europea. Draghi è colui che ha portato il tecnocrate Mario Monti al Governo.
Ha posto il veto all'acquisto di titoli di stato italiani, causando l’aumento dello spread e la caduta del Governo Berlusconi. Per ultimo va ricordato che è colui che autorizzò e diede il via negli anni ’90 ai famosi derivati, i titoli tossici che hanno avvelenato il mondo e messo in ginocchio l’economia mondiale, e di cui ancora paghiamo le spese. Mario Draghi fa gli interessi della grande finanza ed i fatti ci dicono che ha sempre curato interessi distanti da quelli nazionali. Vedere oggi una classe politica che lo elogia e lo santifica alla guida del Paese è semplicemente vergognoso. E' questa l’ennesima picconata che ridurrà il paese in miseria con la complicità di una classe politica che da trent’anni si diverte alle spalle degli Italiani. Chissà se forse ora gli Italiani lo capiranno. Lo dichiara il Coordinatore Nazionale dell’Organizzazione Politica Italia nel Cuore (MIC).
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