(ASI) “Chi tutelerà i nostri ragazzi? Con l’ultimo Dpcm e con l’allargamento della zona rossa ad altre regioni la Didattica a distanza nelle scuole superiori ha raggiunto il 100%, quando proprio il Cts allarmava sull’abuso della Dad che provoca danni educativi e psicologici nei giovani. I ragazzi sono dunque a casa, con buona pace degli spot del premier Conte e della ministra Azzolina sulle lezioni in presenza.
A questo punto ci chiediamo come e quando s’interverrà per permettere agli studenti penalizzati dall’assenza di connessione - soprattutto nel centro sud - e a quelli socialmente meno abbienti che non hanno computer, ce l’hanno obsoleto o devono dividerlo coi genitori che lavorano anche loro da casa, di proseguire gli studi. Siamo al caos, cui sono destinati ad aggiungersi le contestazioni per eventuali insufficienze in pagella, con tanto di ricorsi. Un fallimento annunciato che il Governo poteva evitare se avesse accolto le nostre proposte: garantire il distanziamento attraverso l’utilizzo delle pubbliche paritarie con un patto educativo che avrebbe di fatto garantito il decongestionamento dei plessi e l’assorbimento degli alunni in altri edifici, scaglionare gli ingressi nelle scuole, aumentare l’offerta di trasporto pubblico coinvolgendo i pullman privati.
Una soluzione che avrebbe permesso di risparmiare i soldi dei banchi monoposto e probabilmente non avrebbe resa così drammatica la seconda ondata Covid”.
È quanto dichiara in una nota il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia