(ASI) Si è svolta il 23 settembre la cabina di regia sul depuratore del Garda con all’ordine del giorno il monitoraggio sullo stato di attuazione delle opere e gli esiti del tavolo tecnico tenutosi presso il Ministero dell’Ambiente. Alla cabina di regia il Ministero è stato rappresentato dalla direttrice generale della DG SUA Maddalena Mattei Gentili.
Ferma restando la scelta sulla localizzazione degli impianti effettuata a suo tempo dai soggetti a ciò deputati, non oggetto pertanto della riunione, il ministero è intervenuto sugli aspetti ambientali di propria competenza legati al corpo idrico recettore definendo una serie di attività prescrittive a tutela del fiume Chiese.
Alla luce delle criticità, comunque, riscontrate e presenti attualmente sul fiume (alcune di esse analoghe, come rilevato dal rapporto ARPA Lombardia del 2014, a quelle presenti sul Garda e sul Mincio), si è infatti ritenuto necessario formulare, nel quadro della compatibilità del fiume Chiese a ricevere gli scarichi della depurazione del depuratore in progetto, delle prescrizioni che sono state portate all’attenzione della Cabina di regia.
· In particolare, si è ritenuto che nello sviluppo progettuale, e nel conseguente iter procedurale, dovrà essere previsto:
· che l’impianto di depurazione possa consentire nel migliore dei modi possibile il riutilizzo dell’acqua in agricoltura, in un’ottica di economia circolare;
· il miglioramento in termini di qualità ambientale dei processi depurativi prevedendo l’applicazione allo scarico di limiti più restrittivi e di sostanze più ampie di quelle di cui alle tabelle 3 e 4 dell’Allegato 5 parte terza del 152/06;
· la compartimentazione dei trattamenti primari e terziari al fine della minimizzazione degli odori e dei rumori degli impianti di depurazione;
· una particolare attenzione all’accurato inserimento ambientale dei manufatti da realizzarsi sia nelle opere di collettamento sia negli impianti di depurazione;
· la minimizzazione degli impatti sui corpi idrici connessa alla presenza di manufatti scolmatori di piena nelle reti di collettamento;
· la ridondanza dei sistemi di approvvigionamento elettrico per evitare disservizi e scarichi non depurati in condizioni di emergenza;
· l’individuazione e il collettamento di tutti gli scarichi presenti, siano essi legittimi ed abusivi, al sistema depurativo;
· la previsione di un ulteriore collettamento e depurazione anche con riguardo agli scarichi industriali presenti nel bacino del fiume Chiese;
· il monitoraggio delle concentrazioni dei nutrienti (nitrati, ecc.) e del loro impatto sui corpi idrici recettori;
· la valutazione aggiornata del regime idrologico del Fiume Chiese al fine dell’individuazione della curva di durate delle portate,
· la considerazione del “deflusso ecologico” al posto del “minimo deflusso vitale”, con il conseguente incremento della portata necessaria al raggiungimento dell’obiettivo di qualità del corpo idrico e un conseguente aggiornamento delle portate in derivazione e del regime delle concessioni;
· l’adeguato collettamento e depurazione per tutte le aree che ne siano prive;
· una necessaria trasparenza dell’intero procedimento e l’invito a utilizzare, in sede di Via ai sensi del D.lgs 152/2006, tutti gli strumenti di partecipazione condivisa previsti dalle norme.
La Cabina di regia si è aggiornata con il compito di seguire il procedimento in corso e verificare l’applicazione delle prescrizioni ambientali