(ASI) Roma – “L’attuale numero dei componenti del Parlamento non fu scritto nella Costituzione entrata in vigore l’1 gennaio del 1948: l’assemblea Costituente stabilì solo un numero variabile in base a quanti erano gli abitanti nel nostro Paese. Fu una legge del 1963 a fissare il numero in 945, 630 alla Camera e 315 al Senato.
L’Italia aveva un’organizzazione istituzionale differente e molto meno articolata e plurale di come è invece oggi: non si eleggevano direttamente i sindaci e soprattutto non c’erano le Regioni con i consiglieri e i presidenti scelti dagli elettori” – afferma in una nota il deputato 5Stelle Filippo Gallinella, che aggiunge: “le distanze e l’assenza di mezzi di comunicazione potevano inoltre essere ridotti dalla presenza dei rappresentanti delle zone più emarginate ma adesso è tutto diverso, poiché è cambiato radicalmente il sistema di collegamento territoriale sia per le persone che per le informazioni. L’incontro con i cittadini e la conoscenza costante dei territori rimangono un dovere, ma ora grazie alla tecnologia siamo sempre connessi e raggiungibili: per questo non abbiamo più bisogno di 945 parlamentari. Pensiamo – prosegue Gallinella – a quante volte abbiamo perso le tracce degli eletti per poi scoprire che, magari, erano tra i più assenteisti o tra i meno produttivi? Con il taglio di 345 parlamentari vogliamo che i territori siano rappresentati da chi realmente ha a cuore il bene pubblico e gli interessi dei cittadini, che l’eletto sia riconoscibile e la sua attività nota agli elettori. Votando a favore del ‘Sì’ i cittadini sceglieranno di compiere un passo verso la modernizzazione del Paese, a cui seguirà l’approvazione di una legge elettorale che è già in discussione alla Camera e che darà rappresentanza alle diverse forze politiche nello spirito plurale e parlamentare della nostra Costituzione” – conclude Gallinella.