(ASI) Roma - “Dopo la prima boutade Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, ne spara un'altra. Prima dice “basta concorsi” nella scuola, proposta incostituzionale su cui riceve il plauso sia di Valentina Aprea (FI) che di Gabriele Toccafondi (IV), evidentemente già pronti alla prossima fusione dei rispettivi partiti in “Forza Italia Viva”.
Poi, non contento, si avventura nel proporre “poteri assunzionali alle scuole attraverso la delocalizzazione dei concorsi”. Quindi secondo lui dovrebbe essere la singola scuola direttamente a bandire i concorsi e ad assumere i docenti. Vaneggiamenti. Sa dire Giannelli se - nella sua proposta - il concorso fatto in una scuola sarebbe valido per la mobilità anche in altra scuola? C'è poco da scherzare in realtà. Dopo tante battaglie per affermare il ruolo nazionale del docente a fronte delle pressioni che ci sono state in passato per andare verso un regionalismo differenziato, adesso ANP propone addirittura il ruolo del docente dispensato istituto per istituto. Con quale obiettivo? Dare il potere al dirigente scolastico di scegliersi davvero gli insegnanti? Lo diciamo per l'ennesima volta: la sola via di accesso al ruolo di docente è quella indicata dalla costituzione repubblicana: il concorso bandito dal Ministero in modo imparziale, unico strumento per garantire il merito di chi insegna. A chi si straccia le vesti contro il ddl a mia prima firma, ma di tutto il Movimento 5 Stelle, sull’abolizione della chiamata diretta, dico solo questo: la vostra visione padronale e aziendalistica della scuola è stata seppellita dagli elettori nel 2016 prima e nel 2018 poi. Opporsi all’approvazione della chiamata diretta significa offendere non il Movimento 5 Stelle ma la volontà espressa dagli italiani”.
Così in una nota la capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Istruzione al Senato Bianca Laura Granato.