(ASI) Da sempre l'economia italiana si distingue per tre settori strategici: industria manifatturiera, agricoltura e turismo. Prima della crisi Covid-19 i dati statistici, nonostante la generale congiuntura economica sfavorevole erano confortanti e le prospettive per l'estate 2020 rendevano ottimisti soprattutto gli operatori del settore turistico.
Tutto è mutato in peggio con l'insorgere e il diffondersi della pandemia che ha infierito particolarmente contro l'Italia. La risposta del Governo italiano finora è stata intempestiva e inadeguata. Si stima che circa 30mila imprese balneari, quasi tutte a conduzione familiare, rischino seriamente di vedere compromessa la loro attività. Secondo uno studio messo a punta dalla Conferazione Nazionale dell'Artigianato della Piccola e Media Impresa (C.N.A.), nel primo semestre 2020 sarà ca. del 73% la riduzione dei ricavi del turismo in Italia a causa del coronavirus. Quindi, una stagione estiva pesantemente penalizzante, che registrerebbe tra luglio e settembre la presenza di 25 milioni di turisti stranieri in meno. Ad aggravare ulteriormente la situazione arriva il piano "Corridoio Turistico anti-covid" che la Germanai starebbe concordando con Austria, Repubblica Ceca, Slovenia e Croazia. L'obiettivo è spostare i flussi turistici estivi dalle spiagge italiane a quelle della Slovenia e Croazia. Se questo sarà possibile, dovremo ringraziare non solo Frau Angela-Doretea Merkel, ma anche tutti i partiti italiani che incondizionatamente continuano a sostenere la politica tedesca.