(ASI) Perugia. “Bene la decisione della Terza Commissione del Comune di Perugia di posticipare la votazione sulla Scuola di Volo - dichiara Adriana Galgano presidente di Blu ed ex parlamentare di Civici e Innovatori - Prima di decidere è infatti indispensabile acquisire e leggere il protocollo di intesa Sase-Enac-Assetts SRL e capire con quali risorse si intende finanziare la scuola. Non si può decidere senza avere questi chiarimenti.”
La ex parlamentare oggi ha scritto sul suo Facebook un lungo post con cui ha espresso la posizione del suo movimento sulla situazione dell’aeroporto e sulla scuola di volo:
“Il settore aereo è in grave difficoltà. L’unica certezza è quella dell’inizio di una crisi molto più seria di quelle causate dall’11 settembre o dal crollo finanziario del 2008-2009.
La Iata calcola che siano a rischio 25 milioni di posti di lavoro nel mondo, di cui 5,6 in Europa.
La crisi impatta non solo nei confronti delle compagnie aeree ma anche degli aeroporti.
Nella fase due sono dunque urgenti strategie e sostegno non solo alle compagnie aeree ma anche alle società che gestiscono gli aeroporti.
Noi di Blu chiediamo alla Regione Umbria di farsi portatrice nei confronti del governo della necessità di sostegno della nostra Sase. La sua crisi determinerebbe una forte perdita di posti di lavoro sia all’aeroporto che nel settore del turismo. Chiediamo anche di sapere quale sia il piano di ripristino dei voli.
Relativamente all’aeroporto abbiamo appreso in questi giorni che sta andando avanti il progetto delle scuola di volo. Un progetto interessante, foriero di opportunità per la regione. Comporterà la costruzione di 180.000 metri cubi per dormitori, uffici, aule per la didattica e strutture connesse.
Noi di Blu abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere di valutare di costruire i dormitori e( tutto ciò che non è indispensabile che sia all’interno dell’aeroporto) nella zona industriale di Ponte San Giovanni. Ci consentirebbe di recuperare alla bellezza una zona che oggi sembra si stata vittima di un bombardamento. Capannoni abbandonati e strade con buche profonde. Perché dobbiamo impegnare nuovo territorio quando ne abbiamo da recuperare tantissimo? Perché dobbiamo fare una variante al piano regolatore per far costruire all’interno del sedime aeroportuale quando c’è una norma regionale che dispone che il sedime sia solo (come ovvio) per strutture di servizio dell’aeroporto?
Noi di Blu abbiamo chiesto anche di chiarire se una presenza all’interno dell’aeroporto della scuola e l’eventuale occupazione del sedime aeroportuale comporterà una riduzione dell’operatività dei voli. Ci aspettiamo che a questa domanda risponda un organismo indipendente, non i proponenti della scuola di volo che sono parte in causa!
Noi di Blu chiediamo anche alla Sase di rendere pubblico il contenuto dell’accordo Enac-Sase-sub concessionario a proposito. I cittadini hanno diritto di sapere soprattutto perché i sub-concessionari risultano avere due società inattive con capitale sociale irrisorio e una società a Londra con capitale di 1000 sterline. A fronte di questa mancanza di mezzi non è noto chi finanzierà questa operazione da 70.000.000 di euro. A questo proposito, i sub-concessionari hanno dichiarato in diretta streaming che appena avranno avuto le autorizzazioni provvederanno a cercare i fondi. Dichiarazioni che, ironicamente, definirei stravaganti. Davvero ci viene chiesto di fare tun iter amministrativo pesante senza sapere chi finanzierà il progetto?
Una domanda poi la rivolgiamo all’Enac: con quale criterio ha deciso di raddoppiare la durata della concessione a vantaggio di una società che vuole cementificare oltre un centinaio di migliaia di metri cubi ma non da’ alcuna informazione su chi finanzierà l’opera, anzi dichiarando che troverà DOPO chi finanzierà l’opera?
Ci sarà pure una ragione. Questa ragione, in virtù del principio di trasparenza che DEVONO avere le decisioni pubbliche, DEVE essere resa nota ai cittadini.
Segnaliamo inoltre che i sub-concessionari alla richiesta di illustrare come sarebbe cambiato il piano di fattibilità alla luce del Coronavirus hanno dato questa sconcertante risposta: comunque il settore aereo nei prossimi 20 anni raddoppierà perché così è successo nei 20 anni precedenti che hanno visto due crisi importanti.
Adesso vi chiedo: cosa sarebbe successo a due giovanotti, pur preparati, che si fossero presentati ad una banca a chiedere un finanziamento in epoca di coronavirus per 70 milioni di euro presentando un progetto dell’anno scorso, quindi senza valutare l’impatto della crisi, e con tre società, di cui 2 inattive, con un totale di poche decine di migliaia di euro e senza garanzie? Ecco i nomi delle società così potete controllare anche voi: Mondovolo Limited, società inglese, trovate i dati on line, 19-01 Holding srl con sede a Roma, 19-01 Assets srl con sede a Roma.
Il momento è molto serio, chiediamo risposte serie alle nostre domande. Il nostro futuro, il futuro della nostra città e della nostra regione non può essere affidato a scelte frettolose e superficiali che comportano anche il rischio inammissibile di compromettere per sempre la bellezza di una zona geografica iconica come la pianura nei pressi di Assisi, la città umbra più famosa al mondo.”