(ASI) Firenze – “Il settore dei pubblici esercizi (bar, ristoranti, pizzerie, discoteche, pasticcerie) è sull’orlo del baratro. Dai dati di Fipe-Confcommercio si stima un rischio chiusura in Italia di 50.000 imprese e la perdita di 300.000 posti di lavoro.
La “potenza di fuoco” del Decreto Liquidità annunciata dal Premier Conte si è rivelata solamente uno show mediatico che è durato il tempo di una conferenza stampa serale. Ancora troppa burocrazia, rinvio dei pagamenti fiscali troppo breve, nessun finanziamento a fondo perduto e aziende che si ritroveranno alla fine soltanto con più debiti da pagare”.
“Come se non bastasse, in Toscana l’ordinanza regionale del Presidente Enrico Rossi, la n. 38 del 18 aprile, ha posto altri oneri e paletti destinati ad impantanare ulteriormente il sistema: ne è un esempio la nuova misura di distanza di sicurezza interpersonale nei luoghi di lavoro aumentata a 1,80 metri. Il risultato? Scoraggiare anche gli imprenditori più coraggiosi e ottimisti, alle prese con il metro nei propri locali per capire come gestire la logistica dei tavoli, come ridisegnare gli spazi, quanti coperti ridurre e quindi quanti dipendenti licenziare.
“Infine rischia di rendere ancor più incerto e confuso il rientro a lavoro dopo l’emergenza un altro aspetto della suddetta normativa regionale. L’ordinanza prevede infatti una misurazione obbligatoria della temperatura su tutti i luoghi di lavoro. Qualora questo non sia possibile il lavoratore è chiamato a dichiarare di non avere sintomi suggestivi del Covid-19. Forza Italia è preoccupata per quella che potrebbe essere l’applicazione concreta di questa ordinanza davanti soprattutto a casi di persone asintomatiche. L'impressione che resta è che talvolta la Regione con le sue decisioni complichi la vita degli esercenti”.
Così in una nota le dichiarazioni dell’On. Erica Mazzetti, del Capogruppo Jacopo Cellai e del responsabile commercio Riccardo Pretolani.