(ASI) “Molti ristoranti sono già aperti per le consegne a domicilio, che spesso sono effettuate da società che richiedono percentuali altissime, fino al 20 per cento, e che chiaramente gravano sui bilanci delle attività di ristorazione. In questo modo l'imprenditore si trova vessato dall'obbligo di un insensato balzello che, invece, potrebbe facilmente evitare qualora gli fosse garantita l'alternativa dell'asporto.
Inoltre, ci sono ristoranti che non hanno la possibilità di effettuare le consegne a domicilio ma che potrebbero organizzare il servizio per asporto. Un servizio che dovrebbe svolgersi in maniera organizzata, per esempio, soltanto su prenotazione e con l’ingresso all'interno dell'attività commerciale per il ritiro consentito ad una persona al massimo. Cosa che peraltro già avviene per tante altre attività. Questo permetterebbe al settore della ristorazione di ripartire arginando il balzello delle consegne a domicilio. Tra il ritiro di generi alimentari, come frutta o carne, nei negozi specializzati e l’eventuale ritiro di un prodotto già cucinato non esistono grandi differenze. E’ evidente che questo servizio va strutturato rispettando sempre tutte le misure di sicurezza. Permettere le ordinazioni per asporto sarebbe un vantaggio sia per i ristoratori, che rappresentano uno dei settori economicamente più colpiti dall’emergenza sanitaria, e sia per i clienti aiutando così la ristorazione in città e nei paesi. Per questo chiedo alle Autorità locali del FVG di sostenere le richieste che giungono dalle associazioni di categoria, affinchè siano poste con forza sul tavolo nazionale riguardo l’avvio della Fase 2”. Lo dichiarano il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Luca Ciriani