(ASI) In merito all’emergenza Covid-19 abbiamo incontrato Giuseppe Spadafora, vicepresidente di Unimpresa e Security manager, per cercare di capire le ripercussioni economiche che la pandemia rischia di avere sulle Pmi e l’economia italiana in generale e ascoltare il parere di un esperto in merito alle misure di sicurezza messe in atto dall’esecutivo.
Come Unimpresa come giudicate le scelte operate dal governo e soprattutto la tempistica con cui il presidente Conte le ha annunciate?
Purtroppo negative, visto che sono state insufficienti e tardive. Basta vedere il modo in cui si sono mosse la Corea del Sud e Taiwan guardare i risultati ottenuti e i tempi ristretti in cui li hanno raggiunti per capire gli sbagli fatti dal nostro governo.
Il governo ha deciso di varare aiuti per 25 miliardi per cercare di porre un freno alla crisi economica derivante dal Covid-19. Altri paesi invece hanno deciso stanziamenti molto superiori. Secondo voi chi ha fatto la scelta migliore e perché?
I 25 miliardi sono stati varati quando ancora non si erano espressi la BCE e l’UE quindi non si poteva fare di più. In particolare nel caso di una Nzione che ha l’obbligo di aderire al patto di stabilità e quindi margini di manovra ristetti. Tuttavia, adesso sembra che questo sia venuto meno, o almeno così sembra dalle dichiarazioni di Ursula Von der Leyen, parrebbe che il patto sia momentaneamente sospeso ma a queste dichiarazioni non è seguita alcuna comunicazione ufficiale da parte del Governo italiano. Quello che sappiamo è che per fare ripartire l’Italia serviranno un miliardo di euro da dare direttamente alle aziende. In alternativa avremo il 10/15% delle aziende Pmi, artigiani e partite IVA che falliranno e 10 milioni di disoccupati.
Il presidente Conte ha detto di aver preso le decisioni anche di concerto con le associazioni di categoria. Voi avete partecipato a questi incontri? nel caso quali sono state le vostre richieste accolte e quelle respinte?
Noi rappresentiamo oltre 100mila piccole e medie imprese ma non siamo stati chiamati ad intervenire ai colloqui e come noi altri enti datoriali. In Italia quando il Governo parla di enti datoriali fa riferimento a Confindustria. In merito a Confindustria però va ricordato come questa sia sorretta in buona parte con i soldi delle aziende partecipate dallo Stato, lo stesso Stato che nomina i dirigenti che vanno a dirigerle.
Finita l’emergenza ci sarà la necessità di far ripartire con interventi mirati e sostegni importanti alle imprese. Voi avete già in mente alcune operazioni da intraprendere?
Noi, come Unimpresa, abbiamo chiesto che tutte le tasse nazionali e locali vengano, per tutto il 2020, annullate a tutte le Pmi che hanno subito danni. Abbiamo chiesto che le banche eroghino finanziamenti alle Pmi a tasso agevolato e senza le limitazioni di Basilea. Abbiamo chiesto che tutte le esecuzioni immobiliari vengano annullate. Queste prime misure andranno accompagnate con un poderoso intervento dello Stato nelle infrastrutture fisiche e tecnologiche tale da garantire lavoro per i prossimi 10 anni.
Lei è anche un esperto di sicurezza, crede che questa emergenza sia stata gestita bene da questo punto di vista o ci sono state delle falle nell’organizzazione?
Più che falle direi voragini e non perché non abbiamo le persone capaci di gestire emergenze come questa. Lo stesso Borrelli avrebbe potuto gestire questa emergenza in modo diverso. Purtroppo, in assenza di un adeguato piano nazionale per le emergenze, ma soprattutto visto che la nostra Protezione Civile ormai non ha alcun potere, nonostante tutto credo che sia stato gestito al meglio per quanto possibile fare. Penso anche che quello che sta accadendo, dove è il Presidente del Consiglio a decide cosa fare dimostra una sola cosa, che non abbiamo una Protezione Civile in grado di gestire alcunché. Al verificarsi di un evento di questa portata, serviva una struttura in grado di gestire uomini e mezzi ma con pieni poteri, anche di gestione economica, e senza dover chiedere il permesso al ministro di turno o al Presidente del Consiglio, ma come stiamo vedendo tutto questo manca.
Sempre in qualità di esperto della sicurezza, in rete circolano molte teorie in merito al Covid-19, qual è la sua opinione al riguardo?
Non sono un virologo quindi mi astengo da valutazioni di questo tipo, dico semplicemente che ho visto ed ho letto le varie dichiarazioni rilasciate dal Governo cinese ed ho sentito la richiesta di informazioni che la Cina ha ufficialmente richiesto agli Stati Uniti in merito alla presenza di uno più militari infetti ai giochi militari che si sono tenuti a Wuhan a ottobre. Poi mi chiedo anche, come facesse Bridgwater, il più grade hedge found al mondo, a sapere che a marzo 2020 si sarebbe verificato il collasso delle borse di tutto il mondo? Per chi non lo sapesse questi signori hanno scommesso 1,5 miliardi di dollari sulla caduta delle borse. Come diceva qualcuno “a pensar male si fa peccato ma molte volte si indovina”.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia