(ASI) Mentre in Italia il personale medico, infermieristico e sanitario non fa altro che sacrificarsi da giorni per strappare alla morte le tantissime persone che vengono ricoverate in terapia intensiva per l'aggravarsi dei sintomi della polmonite da Covid19, in Inghilterra i consulenti sanitari del premier Boris Johnson hanno suggerito al governo di non prendere alcuna precauzione anti - coronavirus, di cui stimano si infetterà il 60% della popolazione, affinché chi sopravviva possa sviluppare quella che chiamano "l'immunità di gregge".
Il ragionamento darwiniano dei consulenti sanitari britannici è quello di lasciare che la popolazione venga contagiata, i più deboli muoiano e i più forti sopravvivino e sviluppino, a loro dire, una immunità che in realtà è tutta da verificare, perché se il virus è come quello dell'influenza muterà ogni anno e quindi ricomparirà ogni inverno in modo diverso.
Il ragionamento del governo britannico, ė la morte dell'umanità dell'uomo, trasforma la sacralità della persona e della vita umana in un oggetto animato, in qualcosa di meramente empirico e numerico, scientifico - sperimentale, è aberrante, agghiacciante, nauseante e inaccettabile per chi come noi viene da una antica civiltà ultra - millenaria che affonda nell'Ellenismo della Magna Grecia e nella Romanitas, che non a caso ha dato le basi della civilizzazione a tutta Europa e alla stessa isola britannica con l'Impero Romano prima e con la Chiesa Cattolica poi nelle terre oltre i confini dell'impero.
Gioberti nell'Ottocento parlava a ben ragione del primato morale e civile degli Italiani e dell'Italia che oggi di certo non può accettare davanti a questa tragedia umana e sanitaria mondiale il ritorno ad uno Stato di natura primordiale che cancella millenni di sviluppo sociale, morale e culturale.
Nonostante il nostro Stato non è attualmente ricco economicamente come altri paesi europei, sta cercando di impiegare tutte le sue migliori risorse e i suoi migliori medici e sanitari per strappare alla morte i più deboli.
Lo spirito di solidarietà del popolo italiano, la sua capacità di saper soffrire nelle difficoltà, dimostra quale grande paese siamo quando riusciamo a coagulare le nostre forze per un interesse comune.
Se non possiamo impiegare ancora più risorse, è solo a causa delle dissennate politiche filo europeiste che hanno dilapidato le risorse di un paese che aveva delle eccellenti aziende di Stato in settori nevralgici, un buon sistema sanitario pubblico seppur con tutti i suoi difetti e una scuola di Stato che permetteva a tutte le classi sociali di formarsi adeguatamente dall'asilo alla università.
Anche in questo caso, dal resto della liberal - democratica Europa sono arrivati solo ostacoli, veti e chiusura delle frontiere, mentre solo il regime socialista della Cina ci sta aiutando concretamente con il materiale e i medici che ci stanno inviando per l'emergenza.
Questo andrebbe ricordato ai nostri stessi connazionali esterofili i quali pensano sempre che l' "erba del vicino è sempre migliore della nostra" e a certa sinistra e destra liberale che ha sempre visto nella privatizzazione e nel taglio della spesa pubblica il modello da seguire negli ultimi venticinque anni e che ora con l'emergenza mostra tutte le sue pecche.
L'Italia, invece, dimostra di essere ancora un grande Paese, un faro di civiltà in un mondo di barbarie che la effimera ricchezza materiale di altri Stati non potrà di certo cancellare.
Verso il benessere e l'interesse della Patria e del Popolo italiano dobbiamo tutti remare insieme per uscire dalla tempesta di questa tragedia del Coronavirus.
Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia