(ASI) Per l'ennesima volta, forse definitivamente, Facebook ha deciso di chiudere la pagina del Sindacato Nazionale dei Lavoratori Italiani. A commentare la notizia, con una nota, è il segretario nazionale del Sinlai, Valerio Arenare: "Al social di #Zuckerberg non deve essere piaciuta la nostra battaglia contro la sostituzione etnica sui posti di lavoro. Fortunatamente non è certo questo il modo per fermare le nostre iniziative, che continueranno più serrate di prima, anche tramite l'utilizzo di altri canali di propaganda.
Proprio in quest'ultimo periodo il campo di operatività del nostro sindacato si è allargata, grazie al potenziamento delle associazioni di categoria. Nello specifico, stiamo per lanciare, tramite l'associazione Incancellabili, una campagna per la modifica delle norme che regolano l'accesso al lavoro dei disabili.
Ancora, tramite Lega della Terra, abbiamo intrapreso piccole ma significative iniziative sociali, come quella di Badia Calavena (VR), dove in collaborazione con la Casa dei Patrioti abbiamo donato libri ad una libreria locale.
Inoltre, ovviamente, proseguiremo le battaglie per il sostegno ai prodotti italiani, quindi all'agricoltura ed all'artigianato nazionali; seguiteremo ad offrire supporto ai lavoratori italiani nelle aziende e nelle fabbriche e combatteremo per tutelare i diritti e la dignità dei pensionati, sempre più abbandonati e sull'orlo della povertà.
Facebook o meno, dunque, la nostra attività continua con più forza e determinazione che mai!".
* Nota, ASI precisa: la pubblicazione di un articolo in tutte le sezioni del giornale non ne significa necessariamente la condivisione dei contenuti. Essi - è bene ribadirlo - rappresentano pareri, interprestazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, la responsabilità sono dell'autore delle dichiarazioni e/o di chi ci ha fornito il contenuto. Il nostro intento è di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, invitiamo i lettori ad approfondire sempre l'argomento trattato, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione.