(ASI) Da diversi mesi l'Unione Sindacale di Base (USB) ha sollevato dubbi e perplessità sulle modalità di rinnovo dei documenti dei braccianti che vivono nell'hinterland della piana di Gioia Tauro. In particolar modo avevamo sottolineato come fosse illegittima la prassi di richiedere la residenza come condizione necessaria per poter avviare le pratiche di rinnovo.
Durante vari incontri in Prefettura avevamo ribadito con forza che la legge non richiede di esibire il certificato di residenza per procedere al rinnovo dei permessi di protezione internazionale, sussidiaria e per richiedenti asilo.
I funzionari dell'ufficio territoriale di Reggio Calabria hanno ascoltato con attenzione le nostre richieste e ci hanno garantito che dopo aver interrogato il ministero avrebbero inviato una circolare ai comuni e al commissariato di Gioia Tauro per fare chiarezza su una situazione che rischiava di creare nuovi irregolari per dei meri e pretestuosi cavilli burocratici.
Recentemente è stata inviata da parte della Prefettura una circolare che invita i comuni interessati dalla presenza dei braccianti stagionali a provvedere ad iscriverli nel registro dei senza fissa dimora in modo da rendere più agevole istruire la pratica di rinnovo dei permessi di soggiorno.
Accogliamo con piacere l'elaborazione di questa circolare perché finalmente le istituzioni cercano di fare chiarezza su un sistema, quello dei rinnovi, che tanta preoccupazione stava creando sia tra i cittadini stranieri che tra i molti datori di lavoro italiani che trovavano difficoltà a regolarizzare i contratti di lavoro dei propri dipendenti a causa dei documenti scaduti e non rinnovati.
Auspichiamo che questo sia il primo passaggio per porre fine a delle situazioni incresciose che non giovano anzitutto a migranti e braccianti ma le cui ricadute si estendono all'intero territorio della piana. Più irregolari significa meno sicurezza, termine che oggi va molto di moda e che tanti politici legano alla presenza dei migranti nei territori.
Se si vuole lavorare per ridare dignità alla persone e ai territori bisogna creare le condizioni per smontare i ghetti favorendo l'inclusione abitativa e lavorativa. Per fare ciò la prima azione da intraprendere è la regolarizzazione dei braccianti che da anni tengono in piedi un'economia agricola mal ridotta.
L'USB continuerà a monitorare la situazione e a tutelare i diritti dei lavoratori, italiani e stranieri, della Piana."
Così in una nota il Coordinamento lavoratori agricoli USB – Reggio Calabria.