E’ stata la relazione del Segretario Generale della federazione autonoma degli autoferrotranvieri, internavigatori e ausiliari del traffico, Mauro Mongelli, dopo il saluto del Segretario Generale della Cisal, Francesco Cavallaro, ad avviare i lavori focalizzando l’attenzione in particolare sulle ennesime dichiarazioni rese sul diritto di sciopero che qualcuno auspica di rivedere.
“All’inizio di ogni rinnovo contrattuale, ed ancor di più con l’avvicinarsi delle scadenze per l’affidamento dei servizi di TPL - ha spiegato Mongelli - ancora una volta si palesa il tentativo di limitare un diritto di sciopero, costituzionalmente sancito, appellandosi al diritto alla mobilità della cittadinanza che, a parere nostro, è sicuramente limitato ma non certo per colpa delle rivendicazioni del mondo del lavoro. Risulta fuorviante - ha sottolineato - associare il tema della rappresentanza e rappresentatività, per il quale auspichiamo un apposito provvedimento legislativo, al contemperamento del diritto alla mobilità dei cittadini con il diritto di sciopero, che deve restare in capo ad ogni singolo lavoratore. Riteniamo invece necessario- ha spiegato il Segretario Faisa-Cisal - ricercare i motivi posti alla base dell’insorgenza del conflitto – quali il mancato o ritardato pagamento delle retribuzioni, le inosservanze contrattuali, le mancate tutele occupazionale e, non ultimo, il mancato rinnovo del CCNL di categoria – quali elementi scatenanti della conflittualità, anziché individuare possibili azioni di inasprimento che, come ampiamente dimostrato dai fatti, non risultano utili alla riduzione delle problematiche. Per la Faisa-Cisal - ha ribadito Mongelli - il minuzioso impianto regolatorio, peraltro esistente solo nel nostro paese e senza precedenti in Europa, ancorché recentemente inasprito con la delibera della Commissione di Garanzia nel corso del 2018, sulla base di quanto dichiarato dalla stessa Commissione nel rapporto 2019, determina una conflittualità che avviene nel sostanziale rispetto delle regole e garantendo soglie minime di servizio”. Una posizione netta quella della Faisa-Cisal, assolutamente contraria a qualsiasi ulteriore forma di limitazione del diritto di sciopero, come il referendum preventivo, o la richiesta di adesione anticipata nei confronti del lavoratore, tese esclusivamente a contrarre o a condizionare la libera scelta di partecipazione allo sciopero, nel pieno esercizio di un diritto, quale è quello di sciopero, cosi come costituzionalmente garantito." Così in una nota della FAISA CISAL, Segreteria Nazionale.