(ASI) " La sentenza della Consulta, che ha valutato lecito il suicidio assistito in casi come quello di Marco Cappato, di fatto introduce per sentenza l' eutanasia in Italia e legalizza la morte.
Le decisioni dei giudici vanno rispettate, ma sono naturalmente criticabili. Non è civiltà, ma barbarie, quella di uno Stato che permette l' aiuto alla soppressione di una vita umana con la scusante della pietà o peggio della libertà. Così si incoraggia quella cultura dello scarto tante volte denunciata dal Papa. Questa pronuncia è anche una severa bocciatura della classe politica italiana, specie dei credenti impegnati in politica, che pur avendo avuto il tempo, non ha saputo trovare una soluzione degna. Non spetta a nessuno decidere quando una vita è degna o meno di essere vissuta. Ovviamente rimane ai medici credenti l' insopprimibile diritto all' obiezione di coscienza": lo dice in una nota il Senatore di Forza Italia e Presidente di Unione Cristiana Domenico Scilipoti Isgrò.