(ASI) Roma – Prosegue ininterrotto il trend delle superfici coltivate a biologico nel nostro Paese, legato ad un aumento dei consumi da parte degli italiani che, con le loro scelte sempre più sostenibili, hanno contribuito ad una crescita del comparto del 20 per cento l’anno.
“A confermarlo sono gli ultimi dati elaborati dal Sinab (Sistema di informazione nazionale sull’agricoltura biologica), secondo i quali sono quasi 2 milioni gli ettari di superfici agricole a coltura biologica, aumentati del 3 per cento rispetto al 2017 e del 75 per cento rispetto al 2010: si tratta di una superficie grande quanto la Puglia e pari al 15,5 per cento della SAU (Superficie Agricola Utilizzata) nazionale, mentre gli operatori attivi sono 79mila in crescita di oltre il 4 per cento rispetto all’anno precedente” – afferma il presidente della commissione Agricoltura, Filippo Gallinella. “Basti sapere che solo in Umbria, sono oltre 43mila gli ettari di superfici e colture biologiche (+14,6 per cento nel 2017, rispetto al 2016), con le produzioni che riguardano soprattutto colture da foraggio, cereali, olivo, oltre che prati. In aumento anche gli operatori del settore che, sempre secondo dati Sinab, sono aumentati del 49,9 per cento tra fine 2016 e fine 2017, passando da 1.217 a 1.824. Attualmente – prosegue Gallinella – il 16 per cento della superficie agricola nazionale viene gestita con le regole comunitarie per il biologico, senza l’uso della chimica di sintesi: la sfida è quindi raddoppiare questa superficie entro il 2030, arrivando almeno al 40 per cento della SAU in biologico. Per raggiungere questo ambizioso obiettivo è necessario cambiare la politica agricola nazionale ed europea, a partire dalla riforma della PAC post 2020 e dall’approvazione del nuovo Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei fitofarmaci. Infine, nei futuri Piani di sviluppo rurale (Psr) premiare la sostenibilità deve essere motivo di priorità di erogazione dei fondi e per questo si deve puntare sulle produzioni con l’obiettivo ‘residuo zero’: per fare ciò – conclude Gallinella – l’agricoltura di precisione è la strada da percorrere, indirizzando l’intero sistema produttivo verso l’economia circolare e lo sviluppo dell’agricoltura biologica come una delle priorità per il nostro sistema agroalimentare”.