(ASI) Terni - "Nonostante tutti gli accordi firmati e le promesse fatte al MISE, all'AST il padrone fa quello che vuole. Fa e disfa a suo piacimento, addirittura comunicando il tutto telefonicamente, senza un incontro preventivo, senza un confronto.

 

Per questo noi esprimiamo la massima solidarietà alla battaglia che, si spera, le organizzazioni sindacali vorranno intraprendere. Se le aziende, ed in particolar modo le multinazionali, sono abituate in Umbria a fare il loro comodo, come già avvenuto in passato, la responsabilità è in larga parte dell'assenza delle istituzioni, nazionali, regionali e locali. Lo schema è sempre lo stesso: l'azienda prima dichiara la crisi, stabilisce la necessità di ridurre il personale, preparando così accordi al ribasso, e successivamente, quando gli accordi si fanno, si tratta solo sui tagli del personale, senza imporre nulla e senza salvaguardare i posti di lavoro. L'indignazione di Paparelli ci indigna a nostra volta, perché quando per decenni si è data la possibilità a una multinazionale di fare il bello e il cattivo tempo, non c'è poi da stupirsi se questa continua nello stesso solco, incurante delle lotte dei lavoratori, come al solito abbandonati dalle istituzioni.

Staremo a vedere cos'è questo calo della produzione, se il calo degli ordinativi è reale o se si tratta di un paravento strumentale a obiettivi che ancora non conosciamo. In ogni caso, noi riteniamo che una multinazionale non possa mettere i lavoratori davanti al fatto compiuto, senza coinvolgerli preventivamente in decisioni che interessano loro e le loro famiglie direttamente. Perché gli operai dell'AST sono maturi per gestire tutto quello che riguarda la produzione e non possono essere coinvolti solo quando si tratta di contrattare riduzioni di orari di lavoro o cassa integrazione.

Riassumendo: una grave decisione da parte di una multinazionale, comunicata ai lavoratori telefonicamente, trattandoli di fatto come zerbini; una regione che interviene tardivamente, fingendosi indignata ora, ma che è invece parte responsabile del modus operandi di queste aziende, non avendole mai contrastate effettivamente".

Lo comunica in una nota il Partito Comunista – Terni.

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