(ASI) “Ieri abbiamo toccato il punto più basso della deriva cui ci sta costringendo l'attuale classe dirigente, convinta che tutto sia nelle sue disponibilità. L'uscita agghiacciante della sindaca di Monfalcone, che annuncia un imminente schedatura dei professori di sinistra, mostra che siamo ritornati ad un uso politico delle liste di proscrizione basate su una presunta avversità dei docenti non allineati al nuovo corso del leghismo”.
Lo dichiara in una nota Camilla Sgambato, responsabile Scuola della Segreteria Nazionale del PD.
“Alla sindaca non è bastato introdurre il tetto del 45 per cento di stranieri per classe e aver bandito i quotidiani il Manifesto e Avvenire dalla Biblioteca comunale. Supera se stessa con tentativi aberranti di censure agli insegnanti.
Quello che è accaduto a Monfalcone è gravissimo. Si attenta alla libertà di insegnamento, dando il via all'ennesima caccia alle streghe. In un Paese normale il Ministro dell'Interno, leader del partito della sindaca, ma soprattutto il Ministro dell'Istruzione avrebbero già censurato le scelte di questa sindaca. Evidentemente, oltre a non essere più un Paese normale, siamo un Paese senza memoria?
La sindaca e questi ministri leghisti sottovalutano però la straordinaria capacità di reazione del corpo docente che anche stavolta mostreranno di possedere gli anticorpi per difendere le fondamentali libertà democratiche”.