(ASI) quanto dice l’ex presidente del Consiglio e presidente del Pd, Paolo Gentiloni, in un’intervista a La Stampa sul caso dei presunti legami fra la Lega e la Russia, sottolineando come sia “abbastanza evidente il riferimento culturale al modello Putin. Un modello di democrazia autoritaria che Putin stesso ha descritto in modo molto efficace in una recente intervista al Financial Times”.
Gentiloni spiega durante una visita a Mosca organizzata dal suo collaboratore Savoini, “disse che lì si sentiva a casa e non a Bruxelles, non era soltanto una simpatica battuta. Traduceva quella che può essere una rottura di schieramento, che per noi è stato straordinariamente coerente lungo 70 anni pur nell’alternanza di tanti governi diversi. Non vorrei che Salvini abbia l’illusione, alla maniera di Erdogan, che l’immagine di uomo forte sia sufficiente per conquistare la simpatia di Trump”.
Zingaretti, dice ancora Gentiloni, “ha chiesto di incontrare i presidenti Fico e Casellati per garantire una cosa elementare: che la questione approdi in Parlamento”. Dalla nota di Palazzo Chigi, poi, “emerge ora che il ministro dell’Interno, tra una battuta e l’altra, ha dichiarato cose non vere e questo rende ancor più insostenibile la sua attuale posizione”, continua Gentiloni. E alla domanda se dall’affaire russo possa nascere un cordone sanitario attorno all’Italia risponde: “abbiamo ascoltato per settimane gli annunci di questa maggioranza, e in particolare di Matteo Salvini, che dopo il voto europeo i vertici di Bruxelles avrebbero fatto gli scatoloni. La realtà è stata diversa. E purtroppo per l’Italia, perché non ce lo meritiamo, in Europa siamo già circondati da un cordone sanitario”.
Aurelio Coppeto - Agenzia Stampa Italia