(ASI) Caserta. “Il contrasto alle mafie, a tutte le mafie del nostro Paese, si fa grazie alle forze dell'ordine e alla magistratura, e grazie alla legge che permette di confiscare i beni. Però poi ci vuole un ultimo passaggio: rendere produttivo ciò che prima dava anche lavoro, ma quel lavoro era frutto del sangue versato da innocenti; era anche lavoro, ma era lavoro sottratto a quei negozianti, a quei commercianti, a quelle imprese che erano danneggiati continuamente della criminalità organizzata. Questo ultimo passo per il contrasto alle mafie lo faremo la prossima settimana, attraverso la convocazione della cabina di regia del Fondo sviluppo e coesione (FSC) da me presieduta, stanzieremo i primi 15.114 milioni di euro per La riqualificazione de La Balzana”.
Lo ha detto il ministro per il Sud Barbara Lezzi in un video su Facebook a margine del Tavolo per il recupero e la valorizzazione del complesso agricolo “La Balzana” a Santa Maria la Fossa (Caserta). Si tratta del più grande bene confiscato alla camorra in Campania nell'ambito del maxi-processo ai Casalesi denominato "Spartacus" ai capoclan Francesco "Sandokan" Schiavone e Francesco Bidognetti, e affidato dopo la sua confisca al Consorzio di Comuni Agrorinasce per la sua valorizzazione e restituzione alla comunità.
“Oggi sono venuta qui a insieme al Sottosegretario al MIPAAF Alessandra Pesce, al Dipartimento e all'Agenzia per la coesione, per un progetto che riguarderà 200 ettari di terreno tutti destinati all'agricoltura, comprensivo di 10 ville bifamiliari e una parte di capannoni industriali. Finalmente possiamo restituire questo complesso ai cittadini, soprattutto a chi vuole fare impresa agricola e a chi vuole fare formazione, perché qui faremo anche un istituto agrario, una scuola di alta cucina, ci verranno i ragazzi e potranno anche abitarci gli studenti e i lavoratori, così come era prima che arrivasse la Camorra”.
“Quando si parla di sviluppo e coesione e di lavoro, si parla di investimenti produttivi fatti in questo modo, con dei progetti certi, dove c'è una buona gestione e anche il coinvolgimento di tutto il territorio. Accorciare i divari vuol dire anche dare senso all'azione della magistratura, sottrarre le ricchezze alle mafie e restituirle ai cittadini – ha concluso il ministro -. Sono veramente molto orgogliosa di questo lavoro, lo seguirò da vicino, perché tra l'altro le regioni che più hanno beni confiscati alla mafia sono alla Sicilia, la Puglia ma anche la Calabria e la Campania. All'interno di tutta l'opera che stiamo facendo per il Mezzogiorno c'è anche questa”.