(ASI) “Ha ragione il senatore Gianmarco Corbetta, estensore di un disegno legge in favore delle vittime del dovere, nell’affermare che ‘la legge prevede che queste ‘vittime del dovere’ ricevano particolari forme di sostegno economico volte al risarcimento dei danni subiti, ma la sovrapposizione delle norme nel tempo ha causato una ingiustificata diversità di trattamento rispetto alle vittime del terrorismo’, ma come non chiedersi quando e chi si accorgerà che anche le vittime della criminalità organizzata hanno diritto a vedersi riconosciuta pari dignità e trattamento?”
A dichiararlo è Giuseppe Ciminnisi, coordinatore nazionale dei familiari di vittime di mafia dell’associazione “I cittadini contro le mafie e la corruzione”, che da anni porta avanti una battaglia perché si arrivi a un’equiparazione tra le diverse vittime, senza che si creino disparità immotivate.
“Corbetta – continua Ciminnisi - forse sconosce persino quanto avviene all’interno del suo stesso partito, visto che già nel lontano 2013 i deputati regionali del M5S avevano incontrato alcuni familiari delle vittime innocenti di mafia, accogliendo le istanze della delegazione. Sono trascorsi 6 anni, e ancora oggi, nonostante il M5S sia nel frattempo diventato un partito di governo, il senatore Corbetta, nel presentare il Disegno di Legge ‘Estensione alle Vittime del Dovere dei benefici riconosciuti alle vittime del terrorismo’, a causa della sua ‘amnesia’ dimentica l’esistenza delle vittime di mafia e in un solo colpo spazza via anni di impegni assunti da componenti del suo stesso partito.
Si ricordi il senatore Corbetta, che la dignità negata oggi alle Vittime innocenti di mafia è una dignità negata a uno Stato che nega un principio di uguaglianza tra i suoi cittadini. Proprio tra quei cittadini che hanno pagato con sofferenze e sangue le più ignobili azioni commesse da terroristi, delinquenti comuni, ma anche da appartenenti alla criminalità organizzata.
Queste ‘amnesie’, che rappresentano improvvisi colpi di coda in danno di chi aveva creduto nelle promesse del ‘movimento del cambiamento’, non possono che indurci a prendere atto di come le fandonie siano entrate a far parte di una classe politica che - a prescindere dal colore – parla il politichese in ogni circostanza pur di raccattare qualche voto. Anche quando c’è da farlo sul sangue di vittime innocenti, a qualunque categoria le stesse appartengano. Grazie, senatore!”. Lo dichiara in una nota Giuseppe Ciminnisi, Coordinatore Nazionale Familiari Vittime di mafia dell’Associazione “I cittadini contro le mafie e la corruzione”.