(ASI) Area sempre più tesa a causa della manomissione del decreto fiscale denunciata dai grillini. Matteo Salvini, che si trova oggi a Mezzocorona in Trentino, alza il livello della polemica con l’altro azionista di maggioranza, dell’esecutivo, cioè il Movimento Cinquestelle. “Sentirò tutti, però inizio ad arrabbiarmi, perché in quel Consiglio dei ministri Conte leggeva e Di Maio scriveva”.
Il leader del Carroccio ha comunicato, rispondendo a una domanda dei giornalisti, che il “documento oggetto di scandalo di cui alla Lega e a Salvini non frega nulla è stato letto dal presidente del Consiglio e verbalizzato dal ministro Di Maio". Il numero due di palazzo Chigi ha poi rincarato la dose: “Se non hanno capito, se hanno cambiato idea, se hanno iniziato a litigare è un problema loro. Non può essere il governo a risentire dei cambi di umore dei Cinquestelle” o delle loro distrazioni. “Noi – ha proseguito il vicepremier - siamo persone ragionevoli”. Il capo del Viminale ha fatto poi riferimento all’impennata, delle ultime ore, del differenziale tra i titoli di Stato italiani e tedeschi. “Se lo spread arriva a 350 perché questi litigano è un problema". Il ministro dell'Interno ha confermato la sua partecipazione alla riunione del governo convocata nelle prossime ore. "Io domani vado a Roma, sereno, riscriviamo e rileggiamo tutto, però, ripeto, la verità è che in quel Consiglio dei ministri Conte leggeva e Di Maio scriveva”. Le affermazioni in questione riflettono il clima da resa dei conti degli ultimi due giorni. La gravità della situazione è testimoniata anche dal crollo odierno della borsa di Milano che è arrivata a perdere quasi il 2%. Pesano non soltanto le divergenze tra i responsabili dei dicasteri, ma anche la bocciatura dell’intera manovra economica da parte dell’Unione Europea.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia