(ASI) Roma - “Si rischia una giustizia fai da te e di legittimare condotte illecite tra le più gravi fino ad arrivare all'omicidio, e nessuno sarà più garantito”.
A denunciarlo, in audizione davanti alla commissione Giustizia del Senato, è stato il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Francesco Minisci, che ha ribadito le perplessità dell' Anm sulle varie proposte di riforma.
"Il nostro non è un allarme infondato o una valutazione fuori luogo. la semplice lettura di queste norme ci dice questo”, chiarisce Minisci. E spiega: “secondo le norme la reazione può averla non solo il padrone di casa o chi legittimamente detiene quell'abitazione ma anche un vicino di casa, un passante che vede un soggetto che sta per arrampicarsi su un balcone ed è legittimato a sparargli e potrà invocare la legittima difesa. Quella persona potrebbe non essere un ladro, ma si legittima l'omicidio anche in quel caso. Se quella persona è il figlio del proprietario che ha dimenticato le chiavi e sta salendo a casa dal balcone le conseguenze sono le medesime”.
Il presidente dell'Anm invita a prevedere una valutazione concreta caso per caso da parte di pm e giudici e a evitare automatismi. “Ecco perché abbiamo espresso l'allarme su queste norme. Allora io credo sia opportuno fermarsi e riflettere su cosa ci si appresta a introdurre”, avverte Minisci.
Una frase sbagliata e molto generica", dice il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede : "Il presidente dell'Associazione nazionale magistrati ha tutto il diritto di esprimere perplessità, ci mancherebbe ma la frase è generica e non dice nulla del testo". Nelle stesse ore, dalla ministra della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno arriva un messaggio di diverso tenore: "Se chi sta dentro casa sente dei rumori, qualcuno che si muove dentro casa, non può fare indagini. Nell'incertezza si può difendere. Quello che dico è che chiunque entri in casa altrui per rubare o per uccidere ne accetta le conseguenze".
Claudia Piagnani - Agenzia Stampa Italia