(ASI) L’intenzione manifestata dal ministro e segretario del Pdl Angelino Alfano in materia di intercettazioni e’ positiva, giusta nel merito, e rispettosa del Parlamento nel metodo. Ora sta al Pd compiere un atto di onesta’ intellettuale, e recuperare il suo programma elettorale del 2008".
Lo ha affermato Daniele Capezzone, portavoce del Pdl, che ha citato alcuni passaggi di quel programma: "’Il divieto assoluto di pubblicazione di tutta la documentazione relativa alle intercettazioni e delle richieste e delle ordinanze emesse in materia di misura cautelare fino al termine dell’udienza preliminare, e delle indagini’, si legge tra l’altro, ’serve a tutelare i diritti fondamentali del cittadino e le stesse indagini, che risultano spesso compromesse dalla divulgazione indebita di atti processuali’. ’E’ necessario individuare nel Pubblico Ministero il responsabile della custodia degli atti’, ’ridurre drasticamente il numero dei centri di ascolto e determinare sanzioni penali e amministrative molto piu’ severe delle attuali, per renderle tali da essere un’efficace deterrenza alla violazione di diritti costituzionalmente tutelati"’.
"Cosi’ disse e scrisse, direi giustamente, il Pd tre anni fa. Ora - ha osservato Capezzone -con responsabilita’ e serieta’, il Pd farebbe bene a constatare che il ddl Alfano si muove su quella linea. Una ragione di piu’ per sostenerlo, e per non difendere uno status quo inaccettabile, che vede l’Italia unico Paese occidentale in cui lenzuolate intere di conversazioni personali finiscono sui giornali".