(ASI) "Le liste d'attesa sono un annoso problema del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) ed è sotto gli occhi di tutti. Ma questa grave disfunzione della sanità italiana non dipende assolutamente dal fatto che i medici ospedalieri possono esercitare la libera professione intramoenia durante ore aggiuntive rispetto all'orario di servizio, come sembra sostenere il neo-Ministro Grillo, bensì deriva dalle grandi carenze strutturali del SSN e delle aziende ospedaliere".
E' quanto dichiara Alessandro Garau, segretario nazionale del sindacato CoAS Medici Dirigenti.
"Negare la possibilità ad un medico ospedaliero – afferma ALESSANDRO GARAU - di svolgere la libera professione intramoenia, seguendo l'idea che le liste d'attesa siano artificiosamente create dai Medici per indirizzare il pubblico verso prestazioni "a pagamento", è frutto di un pensiero molto ideologizzato che non accetta che gli ospedalieri abbiano questa possibilità. Le cause della formazione di lunghe liste d'attesa sono altre: fondamentale la discrepanza tra numero delle richieste e numero di prestazioni erogabili da parte di organici ridotti all'osso per il reiterato blocco delle assunzioni con l'effetto del mancato turn-over.
"Queste - sottolinea - sono problematiche che denunciamo da anni e che se dovessero essere risolte, siamo sicuri che contribuirebbero a migliorare la qualità dei servizi offerti agli Utenti. Altro grave problema, che non vede soluzione, è la ridotta percentuale di utenti che si presentano dopo mesi di lista d'attesa. Quasi nessuno si preoccupa di avvisare che non si presenterà a eseguire quell'esame o quella procedura perdendo un considerevole numero di prestazioni per la scarsa educazione dell'utenza e per la rigidità del sistema CUP la cui organizzazione e controllo non può essere svolto dagli effettuanti la prestazione".
"Condividiamo quindi la preoccupazione – aggiunge GARAU - per queste liste d'attesa infinite, ma non le modalità per risolverla che sembra voler percorrere la Ministro Grillo. Se possiamo suggerire una via alternativa, chiederemo di non screditare ulteriormente la figura dei medici dirigenti additandoli all'utenza come professionisti venali o "Fannulloni. Seguire questa linea di condotta andrebbe ad alimentare la rabbia nei confronti dei colleghi che ormai sono oggetto di frequenti intimidazioni e minacce. La nostra idea è che occorra un cambio di passo meditato sulla base di attente analisi che punti a risolvere i veri problemi originatisi e stratificati negli ultimi 20 anni. Bisogna sicuramente rendere più efficiente il S.S.N. con interventi meditati e non dettati da afflati punitivi". Conclude in una nota di Alessandro Garau, segretario nazionale del sindacato CoAS Medici Dirigenti.