(ASI) I giorni passano e l’Italia continua a rimanere senza governo. Matteo Salvini tenta di sbloccare la situazione, mostrando disponibilità per un pre incarico al fine di valutare l’eventuale presenza di una maggioranza parlamentare, da ricercare in base al programma della sua coalizione, per comporre il nuovo esecutivo.
Il segretario del Carroccio ha affermato di desiderare la stabilità, evitando di avere al suo interno “50 Scilipoti”. “ Ricordo al leader leghista – ha replicato in una nota l’esponente di Forza Italia, Domenico Scilipoti Isgrò - che le mie scelte del passato hanno evitato che l’Italia finisse nelle mani dei banchieri. Questo atto di responsabilità – ha aggiunto il presidente di Unione Cristiana – non è stato dettato da motivi di potere, ma dal rispetto dell’articolo 67 della Costituzione. Sarebbe interessante inoltre confrontare i nostri rispettivi curricula vitae. Gli italiani valuteranno chi è l’uno e chi è l’altro”.
Il Partito Democratico ha chiuso nel frattempo, al termine della riunione della direzione, ogni prospettiva di dialogo col Movimento Cinquestelle: “Ora il rischio di voto anticipato è più forte di ieri”, ha scandito Maurizio Martina, ripetendo la propria contrarietà ad un ipotetico avvicinamento anche al centrodestra. Pace fatta, intanto, tra il segretario reggente e Matteo Renzi. Il primo ha invitato i presenti ad evitare ulteriori “ attacchi feroci tra noi” e “liste di prescrizione”, ricevendo la fiducia fino alla convocazione dell’assemblea nazionale.
Il capo politico dei grillini non ha nascosto le sue perplessità a causa della situazione di stallo che si è creata: “Noi siamo già stati responsabili, ora tocca agli altri. Se vogliono, faranno un governo di tutti contro di noi”. Luigi Di Maio ha messo in guardia poi sul fatto che tutto ciò non sarà facile: “Abbiamo 338 parlamentari e – ha concluso rivolgendosi ai suoi avversari - voglio vederli su ogni provvedimento….”.
Il presidente della Repubblica effettuerà lunedì, in un’unica giornata, un ulteriore giro di consultazione – si legge in un comunicato del Quirinale – “per verificare se i partiti propongano altre prospettive”. La prima delegazione a incontrare Sergio Mattarella sarà, alle ore 10, quella dei pentastellati. I presidenti delle due Camere, Roberto Fico e Maria Elisabetta Casellati, saliranno al Colle invece per ultimi.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia