(ASI) Pescara - Nel tardo pomeriggio di mercoledì 21 febbraio 2018, si è svolto presso l'Auditorium “Flaiano” di Pescara l'incontro del leader di Fratelli d'Italia, l'On. Giorgia Meloni, e di tutti i candidati abruzzesi del Partito della destra sociale alla Camera e al Senato, con gli iscritti, gli amici, i simpatizzanti e gli elettori.
L'incontro di Fratelli d'Italia inizia con il suggestivo canto dell'Inno Nazionale tutti in piedi e con lo sventolio di bandiere tricolori italiane.
Dopo un breve intervento dei due Coordinatori Regionali, Giandonato Morra ed Etel Sigismondi, candidati al plurinominale alla Camera dei Deputati, di Guerino Testa, candidato uninominale alla Camera e di Antonio Tavani, candidato plurinominale al Senato, il leader Nazionale FDI, Giorgia Meloni, ha tenuto un comizio in cui si è dimostrata molto critica nei confronti degli effetti delle politiche dei Governi “Tecnici” degli ultimi anni e dell'Unione Europea verso gli interessi nazionali dell'Italia.
In particolare, la leader di Fratelli d'Italia, dopo un breve appello al voto agli Italiani sfiduciati dalla politica, ha puntato il dito contro le politiche dell'immigrazione “senza controllo”, verso la politica finanziaria, fiscale e tributaria degli ultimi governi tecnici.
A tal proposito, ecco alcune “pillole” delle dichiarazioni di Giorgia Meloni al comizio di Pescara: “Dobbiamo avere il coraggio di dire agli Italiani che sono sfiduciati e che non vogliono votare che la qualità della classe politica del Paese dipende dal loro voto e perciò se vogliono cambiare la situazione, devono andare a votare. E' importante avere dei candidati che rappresentano i territori locali, e noi – ha precisato la Meloni – abbiamo tutti candidati abruzzesi e speriamo che la scelta sia ripagata”.
Sulla situazione politica attuale in Italia “Noi usciamo da legislature con quattro governi che si sono tenuti in piedi, senza la fiducia popolare, ma con spostamenti di casacca di parlamentari. Col nostro appoggio questo non avverrà mai – ha dichiarato la Meloni – perché noi siamo disposti ad appoggiare solo un governo di coalizione di centrodestra, perché il nostro impegno è un atto di chiarezza e di amore verso gli Italiani e la Nazione”.
Sulla critica ai governi tecnici “I governi messi dall'alto non sono governi che fanno gli interessi del popolo italiano, mentre noi vogliamo un governo di “patrioti” che vogliono fare gli interessi della Nazione”.
Sulla situazione economica, la Meloni non risparmia una frecciatina a Renzi“Peccato che Renzi ometta di dire che siamo pressoché l'ultimo paese per crescita economica, a causa di governi che hanno fatto gli interessi di tutti fuorché della Nazione. I soldi del bonus dato da Renzi ai neo diciottenni – ha continuato la Meloni – potevano essere usati per migliorare i servizi e creare nuove infrastrutture”.
Sul concetto di patrioti “Noi siamo “patrioti”, cioè coloro che credono che ancora si può rialzare l'Italia che ha grandi potenzialità, basta difendere gli interessi italiani in Europa”.
A questo punto, la platea si scalda alle parole della Meloni che non risparmia un attacco nemmeno a Gentiloni “ che va dalla Merkel a rassicurarla, come se il nostro Paese fosse una colonia della Germania, quando invece loro sono un nostro concorrente economico. Pertanto – si domanda la Meloni – come può aver governato bene e come si può appoggiare un governo che ha fatto gli interessi delle altre nazioni e non i nostri?”.
Su come difendere il “Made in Italy” in un periodo di globalizzazione, il leader di Fratelli d'Italia ha dichiarato: “La forza dell'Italia in un periodo di Globalizzazione come questo, dovrebbe essere quella di riuscire a tutela il proprio marchio di qualità, unico al mondo”.
Da qui un attacco all'Unione Europea che a a suo dire “fa leggi che vanno contro l'Italia, perché in realtà esistono solo gli interessi delle singole nazioni, ammantati da quelli comunitari e l'Europa fa gli interessi degli Stati più forti, in primis della Germania. Pertanto – ha continuato la Meloni – bisogna denunciare la concorrenza sleale che si fa tramite l'Europa ai nostri prodotti. Noi abbiamo una civiltà diversa da altre nazioni che va tutelata. Basta stare in ginocchio in Europa”.
Una soluzione per tutelare gli interessi italiani potrebbe essere “mettere come in Germania la legge costituzionale che l'interesse nazionale viene prima di quello europeo, mentre in Italia è il contrario”.
La Meloni è un fiume in piena e a proposito della politica finaziaria e fiscale attacca “basta con uno Stato che fa di tutto per far chiudere le piccole imprese, mentre fa favori alle banche”.
Sulle politiche sociali “Gli Italiani devono riniziare a fare figli e bisogna aiutare e incentivare chi vuole farli, perché noi siamo contrari alla “sostituzione etnica” della cittadinanza e a favore della famiglia naturale”.
Sulla tutela della cultura “ noi non siamo contrari a uno Stato laico, ma vogliamo il crocifisso nelle scuole, poiché chi viene in Italia da fuori deve sapere qual è la nostra civiltà”.
Sulla politica dell'immigrazioni “noi vogliamo difendere i nostri confini nazionali e la nostra civiltà. Gli emigrati sono qui solo per motivi economici e servono al grande capitale per poter abbassare il costo del lavoro. Questa situazione non può essere più tollerata perché si ripercuote sulle fasce più deboli della popolazione, la cui situazione non è assolutamente conosciuta da chi discute nei salotti “radical chic” che ignora come si vive nelle periferie urbane”.
A questo punto, non può mancare un riferimento al recente caso dell'efferato omicidio della ragazza di Macerata “quanto è avvenuto è scomodo alla Sinistra che non può ammettere pubblicamente che con i flussi migratori è venuta in Italia anche la Mafia nigeriana”.
Dopo un'ora circa di comizio si conclude l'incontro abruzzese di Giorgia Meloni che si scusa per non poter fare le foto di rito con i numerosi presenti (circa mille), a causa dei ritardi sulla sua tabella di marcia per il mal tempo trovato a Nord che ha rallentato il suo tragitto.
Cristiano Vignali – Agenzia Stampa Italia