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(ASI) "Nell'anno in cui celebriamo il centocinquantesimo dell'Unità d'Italia, il 2 giugno ci offre un'opportunità del tutto speciale per soffermarci a riflettere sulla storia del nostro Paese e sui grandi eventi che l'hanno segnata:

 dalle guerre risorgimentali ai due conflitti mondiali, tra i quali si collocarono gli anni bui della dittatura e del bellicismo fascista; e poi, finalmente, la Liberazione, la Repubblica e la Costituzione e, con esse, una nuova alba e la rinascita della Patria, illuminata dalla riconquistata libertà e dalla ricostruzione della democrazia". È quanto ha scritto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Biagio Abrate, in occasione della Festa Nazionale della Repubblica, rivolgendo il suo "commosso pensiero a tutti i militari caduti per la difesa della Patria, al servizio e per la salvaguardia delle sue libere istituzioni".

"Da allora - ha proseguito il Presidente Napolitano - l'Italia è cresciuta, quale Stato moderno ed industrializzato, protagonista del concerto delle nazioni, in una nuova Europa e nell'ambito delle organizzazioni internazionali di cui essa è stata sempre convinta ed attiva sostenitrice".

"Negli scenari complessi ed in costante trasformazione che caratterizzano il mondo sempre più interdipendente e globalizzato in cui viviamo - ha sottolineato il Capo dello Stato - il nostro Paese svolge un ruolo fondamentale di equilibrio ed apertura, di incessante ricerca del dialogo e della cooperazione, ma anche di fermo presidio dei valori fondamentali che sono alla base della sicurezza, dello sviluppo e della pace. Le Forze Armate sostengono una parte considerevole di questo gravoso impegno ed hanno contribuito sostanzialmente ai risultati straordinari conseguiti in questi ultimi decenni, grazie alla loro professionalità, alla loro abnegazione, al modo costruttivo in cui esse interpretano i compiti che sono chiamate quotidianamente ad assolvere in tante regioni del mondo: compiti difficili e densi di rischi, come gli eventi di questi giorni in Libano ed in Afghanistan purtroppo ancora una volta dimostrano".

"Ai militari italiani di ogni grado, specialità e categoria - ha concluso il Presidente Napolitano - vanno il plauso incondizionato dei cittadini, la riconoscenza delle popolazioni presso le quali ogni giorno essi prestano la propria opera di protezione e di assistenza. Ad essi va egualmente il rispetto dei Paesi alleati che di tale opera hanno imparato ad apprezzare sul campo il valore e l'efficacia".

Rientrato al Qurinale, al termine della Rivista Militare del 2 Giugno, alla presenza di migliaia di cittadini e con la partecipazione di numerosissimi Capi di Stato e di Governo, ministri ed autorità, giunti in rappresentanza di Paesi amici di ogni continente, il Presidente della Repubblica in un messaggio ha espresso al Ministro della Difesa, Ignazio La Russa, il suo compiacimento per il perfetto svolgimento della manifestazione.

"Nell'anno in cui celebriamo il centocinquantesimo dell'Unità d'Italia - ha scritto il Capo dello Stato - la speciale caratterizzazione storico-rievocativa conferita all'evento ha presentato, attraverso lo sfilare impeccabile di bandiere, reparti e mezzi d'epoca ed attuali, un'immagine viva e dinamica del nostro Paese, della sua storia passata e recente e del ruolo rilevante che esso svolge nell'ambito della comunità e delle organizzazioni internazionali".

È quindi "con orgoglio e soddisfazione" che il Presidente Napolitano ha chiesto al Ministro di "far pervenire a tutto il personale militare e civile che ha contribuito al successo della manifestazione il più sentito ringraziamento e l'apprezzamento mio e degli italiani per questa ulteriore brillante espressione di impegno e professionalità".

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