(ASI) Dal 20 aprile Marco Pannella è in sciopero della fame perchè l’Italia “torni a poter in qualche misura essere considerata una democrazia”.
Ad oggi, hanno aderito allo sciopero del leader Radicale ben 4000 tra detenuti e loro familiari e da ieri anche 51 detenute del carcere di Capanne dove di recente gli stessi Radicali si sono recati in visita ispettiva, l’ultima delle quali con la deputata radicale Rita Bernardini. Obiettivo comune e dichiarato è che venga “finalmente varato un provvedimento di amnistia, che nel nostro paese manca da oltre 20 anni, unica strada percorribile per un sistema da tempo al collasso,sovraccarico al 150% della propria capacità massima”.Sotto l’occhio del ciclone, dunque, la situazione disumana delle carceri italiane e il relativo blocco della giustizia causato dalle riforme mai attuate sia da questo che dai precedenti Governi.
E a chi considera l’amnistìa un fallimento, rispondiamo e ricordiamo che il fallimento è già in atto.
Nel ringraziare le detenute per l’appoggio dato all’ inziativa nonviolenta di Marco Pannella, vogliamo ricordare che quella delle carceri italiane è, ormai, una realtà fuori da ogni standard di civiltà prevista dal diritto internazionale e dalla legalità internazionale
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