(ASI) Come spesso accade in Italia, anche per il “giustizialismo” la divisione è netta e contrapposta tra “Giustizialisti” ed “Antigiustizialisti” e tale divisione viene provocata, promossa ed esasperata non tanto per una questione di merito, ma per seguire la solita recente strategia di quel populismo che impedisce alla gente di ragionare per schierarla invece pregiudizialmente da una parte o dall’altra.
Ricordiamo negli anni settanta, quando nelle assemblee di sinistra chiunque dissentisse per qualsiasi motivo veniva tacciato di “fascismo” e con tale anatema gli si chiudeva irrimediabilmente la bocca senza mai lasciarlo ragionare sul merito dei problemi!
In particolar modo questo accade quando le ragioni per schierarsi sono deboli, evanescenti e prive di mordente e di logica e quindi risulterebbe difficile compattare una parte della pubblica opinione a sostegno di una o dell’altra fazione.
Se invece si colpisce a livello del “Pathos”, che è quella parte della coscienza che reagisce d’istinto e senza raziocinio, allora si ottiene il risultato di schierare anche quella parte che non si sarebbe potuto arruolare con i fatti, i progetti, i programmi e la logica delle cose realizzate o disattese.
Ed allora vediamo di analizzare, al di fuori dell’impatto emozionale del termine, cosa significa “Giustizialismo” e perché esso dovrebbe essere acquisito in un’accezione negativa.
Secondo noi essere giustizialisti vuole dire chiedere, anzi pretendere in nome dell’eguaglianza tra cittadini sancita dalla costituzione e del dovuto rispetto delle leggi, che tutti coloro, nessuno escluso, che contravvengono alle leggi dello Stato compiendo azioni punibili dal codice penale, siano giudicati e, se trovati colpevoli, condannati alle relative pene da scontare concretamente con il carcere e non con palliativi alternativi se tali persone sono membri del Gotha politico.
Esser invece antigiustizialisti significa volere applicare una specie di moratoria per coloro che detengono il potere, in deroga alle leggi, alla costituzione ed alla volontà popolare e chiedere alla magistratura di chiudere gli occhi e le orecchie quando le “notizie di reato” coinvolgono personaggi importanti.
Significa in pratica dare una sorta di impunità ( non di immunità.. ) ripristinando dei privilegi che sono terminati con la fine del feudalesimo e con le rivoluzioni moderne che hanno decretato l’eguaglianza tra TUTTI i cittadini con la parità dei diritti e dei doveri verso lo Stato.
Con il sostegno della propaganda e dei media asserviti, il termine “Giustizialismo” ha però acquisito un significato negativo, livoroso e persecutorio raggiungendo così lo scopo prefisso di coloro i quali hanno creato, per pararsi dalla legge, un problema che non esiste.
Se “Giustizialimo” significa pretendere che chi ha commesso reati sia giudicato, ebbene anche noi siamo “Giustizialisti” e saremmo oltremodo contrariati se non lo fossero le persone che stimiamo ed i nostri figli.
Chi ha impostato questa campagna propagandistica, avrebbe fatto meglio a non commettere reati anziché pretendere di passarla liscia ingannando la legge i Cittadini e lo Stato di diritto!