(ASI) L'Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime scrive al presidente Pietro Grasso affinché fissi la data per il voto del ddl sulla riforma del rito abbreviato entro la fine della legislatura.
Il ddl, approvato a larghissima maggioranza alla Camera, impedisce l’accesso al rito abbreviato e quindi a sconti di pena per i reati puniti con l’ergastolo, dallo stupro seguito da omicidio alla rapina seguita da omicidio alla pedofilia seguita da omicidio, per citare alcuni esempi. Non votare questa riforma prima dello scioglimento delle Camere significa dover ripresentare tutto daccapo nella prossima legislatura, vanificando anni di attesa dei familiari di Vittime di crimini efferati, destinate a rimanere senza Giustizia.
Al Presidente del Senato
Dott. Pietro Grasso
Illustrissimo Presidente,
siamo con la presente a sollecitare la Sua attenzione in merito a un disegno di legge approvato alla Camera dei Deputati il 28 novembre e che chiediamo venga votato anche al Senato prima della fine della corrente legislatura. Si tratta della proposta di legge sulla modifica del rito abbreviato, licenziata alla Camera con 318 voti favorevoli e 33 contrari. Un voto ampio e trasversale che ben rappresenta e mira a tradurre in provvedimento di legge una necessità sociale ancor prima che giuridica, ossia il principio in base al quale crimini efferati puniti con l’ergastolo, come gli stupri, le rapine, gli atti di pedofilia seguiti da omicidio, per citare alcuni esempi, non possano accedere al rito previsto dall’art. 438 del codice di procedura penale, che se richiesto dall’imputato va accolto e prevede lo sconto di pena di un terzo. Tale rito, che si decide in fase di udienza preliminare senza dibattimento e istruttoria, oltre a concedere benefici inaccettabili per gli autori di fatti criminali gravissimi, impedisce ai familiari l’accesso alle aule di giustizia, vieta loro di raccontare l’ergastolo del dolore cui sono condannati, di rappresentare al giudice la trasfigurazione e la distruzione della loro vita in sèguito all’omicidio del loro congiunto. Non si tratta, non più, di liberare le aule dei tribunali da fascicoli accatastati e troppo numerosi. Non è una giustificazione accettabile l’utilizzo del rito abbreviato come misura deflattiva se viene abusato per crimini così gravi da comportare non solo l’annientamento della vita della Vittima ma anche quella dei suoi familiari. Le Vittime non sono tutte uguali. E se uno sconto di pena per sfoltire le pendenze giudiziarie può ritenersi accettabile per reati, per così dire, bagatellari, non lo si può accettare per chi stupra e uccide, per chi rapina e uccide, per chi violenta un bambino e lo uccide.
Prima di decidere definitivamente di mettere da parte questo disegno di legge con la consapevolezza che dovrà essere ripresentato e dovrà ripercorrere tutto l’iter legislativo dalle fasi iniziali, ascolti questo appello. Si immagini i volti di madri, padri, figli, privati degli amori delle loro vite. E poi assuma la decisione che più ritiene giusta. Non per il calendario, non per le istituzioni, ma per le Vittime. Solo questo, invochiamo: uno sguardo, rivolto a loro. Di attenzione, e giustizia.
Le porgiamo distinti saluti.
Elisabetta Aldrovandi
Presidente Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime
Angelo Bertoglio
Coordinatore Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime
Gianni Tonelli
Fabiola Bacci
Andrea Masini
Romina Vianello
William Pezzulo
Eliane Cavadini
Giuliana Bramonti
Laura Schiavo
Franco Birolo
Walter Onichini
Mario Cattaneo
Valentino Vaccaro
Lucia Cocoro
Francesco Sicignano
Rosita Solano
Roberta Cester
Carmen Fichera
Graziano Stacchio
Daniele Pellicciardi
Adriano Balestra
Eleonora Giovannini
Simone Benati
Lidia Vivoli
Antonio Sforna
Chiara Giannini
Daniela Pancani
Marinella Maioli
Chiara Mancinelli
Martina Sperduti
Chiara Di Fede
Carolina Battistella
Elisabetta Ragonesi
Martina Cerlini
Livio Moiana
Chiara De Meo
Guido Occelli
Annarita D’Urbano