(ASI) Roma - Dopo l’ok in Senato la legge di bilancio è tornata alla Camera. La manovra del governo Gentiloni ha 20 giorni di tempo per essere approvata. Con la doppia fiducia posta dall’esecutivo, quasi tutte le novità sono passate, ma resta qualche ritocco a Montecitorio nella fase di presentazione degli emendamenti appena iniziata. Saranno discussi i cinque punti principali con tutte le sottocategorie: web tax, bonus bebè, superticket, pensioni e servizio di posta universale.
Ci sono un migliaio di proposte per le quali i gruppi parlamentari dovranno indicare un ordine di priorità. Gli emendamenti presentati saranno messi ai voti a metà dicembre.
Francesco Boccia, deputato del Partito Democratico e relatore unico alla manovra, è il presidente della Commissione Bilancio della Camera che proverà a far passare la proposta di un servizio di posta dedicato ai pacchi di piccola dimensione: «Con il boom degli acquisti online è ormai impossibile non adeguarsi», ha detto il parlamentare.
Il 7 dicembre sono stati presentati gli emendamenti discussi dalla Commissione Lavoro. Sono due quelli approvati senza il parere favorevole del governo. Il primo riguarda la riforma della governance dell’Inps, l’istituto di previdenza. L’altro il pagamento degli stipendi, che potrà essere d’ora in poi solo via bonifico o con altri metodi di trasferimento elettronico, comunque non in contanti. Il sottosegretario Luigi Bobba non li voleva introdurre nella manovra, per forma e sostanza dei temi, ma il Pd si è alla fine imposto.
Altro emendamento approvato riguarda le molestie sul posto di lavoro, con la volontà di estendere il congedo di tre mesi per le vittime di violenza. Allo stesso tempo chi denuncia non sarà perseguibile con sanzioni, licenziamenti o trasferimenti.
Adesso la palla passa di nuovo alla Commissione Bilancio, prima della fase delle votazioni. L’ultima prima dell’approvazione della legge che, sulla base delle previsioni Istat, dovrebbe permettere all’Italia di spendere di più nell’anno a venire, grazie a una crescita del Pil maggiore di quanto ci si potesse aspettare a inizio 2017.
Lorenzo Nicolao – Agenzia Stampa Italia