(ASI) “Leggo gli ultimi dati pubblicati da Confesercenti sulla crisi del piccolo commercio e non posso che unirmi al loro allarme per un problema nazionale che, ad esempio solo nel mio territorio modenese, ha comportato una media di 120 chiusure di piccoli esercizi commerciali all’anno negli ultimi 10 anni ”.
Lo dichiara il deputato modenese Michele Dell’Orco, primo firmatario di una proposta di legge, a favore del piccolo commercio già approvata alla Camera ma da tempo ferma al Senato. Spiega il deputato:“Condivido l’attenta analisi sulle dinamiche e sulle cause fatta da Confesercenti sul territorio modenese: la maggior parte di piccoli negozi chiudono ovviamente in periferia. Solo una parte di queste serrande abbassate viene riaperta ma da altro tipo di attività, principalmente bar e ristorazione, lasciando però le nostre strade prive di piccoli e utili negozi ad esempio di abbigliamento e calzature, piccoli di ferramenta o materiale per costruzioni e rivendite di libri e giornali. Questi sono tutti settori che vengono fagocitati dalla grande distribuzione e questo è dovuto principalmente dalle liberalizzazioni degli orari commerciali”.
“Le liberalizzazioni sfrenate –chiarisce il pentastellato- hanno fallito, dovevano essere il volano dell'economia invece ci stanno rendendo addirittura più poveri. Stanno chiudendo tutti i piccoli negozi perché l’atteso effetto sugli incassi che doveva portare l'eliminazione degli orari di chiusura degli esercizi commerciali è stato praticamente nullo. Si sono piuttosto spalmati gli stessi introiti su 7 giorni. L’unico risultato di questa idea di Monti sostenuta successivamente dal PD, è stata quella di mettere in competizione piccole botteghe e grandi centri commerciali, scatenando una concorrenza al ribasso che ha ottenuto come effetto la chiusura di tante piccole attività e lo sfruttamento del lavoro nella grande distribuzione dove si fanno orari e turni di lavoro improponibili”.
“Il testo approvato alla Camera –afferma il parlamentare M5S- purtroppo non abolisce le liberalizzazioni ma contiene comunque alcune importanti misure per il piccolo commerciante in crisi: viene di fatto sancito il principio che gli orari sono da regolare prevedendo 6 chiusure festive obbligatorie. Viene inoltre istituito un Fondo in favore delle microimprese, 18 milioni di euro all'anno, fino al 2020 utilizzabili per spese sostenute per l’ampliamento dell’attività, per la dotazione di strumentazioni nuove, comprese quelle necessarie per i pagamenti tramite moneta elettronica, e di sistemi di sicurezza innovativi, nonché per l’accrescimento dell’efficienza energetica. Una parte del fondo poi potrà essere utilizzata anche per l’erogazione di contributi integrativi per il pagamento dei canoni di locazione dovuti ai proprietari degli immobili, di proprietà sia pubblica sia privata, e di contributi per l’acquisizione di servizi. Non capisco dunque perché il PD si ostini a tenere ferma nei cassetti in Senato questa legge. Chiedo pertanto –conclude Dell’Orco- almeno ai colleghi parlamentari PD della mia Regione, di dare pubbliche risposte a questo appello che non può rimanere inascoltato perché non è lanciato da un semplice deputato del Movimento 5 Stelle ma da una delle principali associazioni di imprese del nostro Paese”.
Leggi Pdl commercio bloccata al Senato
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/17/DDLPRES/802314/index.html