(ASI) Giovedì scorso, in prima serata, gli spettatori di Anno Zero hanno potuto assistere ad una delle esibizioni televisive più tipiche di un certo modello di politico: quello in cui prevalgono doti di sensazionalismo e di sopraffazione verbale rispetto alla capacità di far valere i contenuti delle argomentazioni che si portano.
Il merito di averci proposto questo spettacolo - si fa per dire - va attribuito all’onorevole Daniela Santanchè, capace - c’è da riconoscerglielo - di catalizzare per diversi minuti le attenzioni dell’intero studio di Rai Due - Santoro compreso - intorno ad una questione da lei stessa montata, rivelatasi poi una clamorosa impostura.
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio - evidentemente intenzionata ad alimentare le polemiche che stanno accompagnando la campagna elettorale per le comunali di Milano - ha denunciato la presenza di una bandiera dell’organizzazione palestinese Hamas durante un incontro elettorale del candidato sindaco della sinistra, Giuliano Pisapia. Mostrando, infatti, alle telecamere una pagina del quotidiano La Repubblica nella quale era pubblicata un’immagine dell’incontro elettorale in questione, Daniela Santanchè ha sbottato: “Qual è l’unica bandiera che sventola? E’ la bandiera di Hamas, coloro che vogliono cancellare lo Stato d’Israele”. Agitati gli spettri del terrorismo palestinese, la pidiellina ha creduto di avere buon gioco nell’attaccare il candidato sindaco del PD: “Che oggi Pisapia si metta il vestito da moderato me ne infischio, è ridicolo. Perché il presente di Pisapia è la bandiera di Hamas”. Il monologo della Santanchè è proseguito incontrastato nel silenzio del resto degli ospiti in studio, sebbene le telecamere che indugiavano sulla foto avessero già fornito agli spettatori padroni di un minimo di cognizione di causa geopolitica un’altra verità rispetto a quella gridata dall’ospite pidiellina: la bandiera non è di Hamas. Prima di lanciare la pubblicità, il conduttore Santoro, riferendosi alla Santanchè, ha tuttavia lanciato un’anticipazione: “Le do la notizia: dopo la pubblicità le dirò di chi è in realtà quella bandiera”. A seguito della trepidante attesa di quanti, tra gli spettatori del programma, auspicavano un ripristino della dialettica su basi reali e non su allusioni fasulle, il ritorno dalla pubblicità ha concesso loro un respiro di sollievo: Santoro svela l’arcano, spiegando che la bandiera è quella dell’organizzazione Freedom Flottilla, il cui simbolo (una colomba della pace) è stato disegnato da Vauro, ospite fisso ad Anno Zero e, dunque, chiamato in causa. “La Freedom Flottilla - incalza il vignettista toscano - porterà aiuti umanitari a Gaza, che è una città sotto assedio”. Come a dire: che c’entra la solidarietà con il terrorismo? Come si può prendere una simile cantonata in diretta tv? Eppure, la volitiva Santanchè non demorde e contrattacca senza imbarazzi: “Allora Vauro ha sulla coscienza qualche morto. Lei, Vauro, sa bene che quando c’è stata la forzatura sulla protezione navale di Israele, questa bandiera è stata trovata ed era lì su quella nave”. Il riferimento è a quanto avvenne lo scorso 31 maggio nelle acque al largo di Gaza, quando nove attivisti del primo carico di navi Freedom Flottilla vennero uccisi dal fuoco dell’esercito israeliano. Fa specie che, stando ancora alle parole di Vauro, quella bandiera un anno fa “non era stata ancora disegnata”. Ergo, doppia cantonata per la Santanchè. Nota a margine: talvolta anche il re della finzione, ossia il tubo catodico, resta nudo agli occhi dei telespettatori.
Intanto nel pomeriggio di sabato, a Roma, si è svolta una manifestazione a sostegno della seconda missione di Freedom Flottilla, la quale partirà tra poche settimane dal porto di Genova e sarà composta da navi provenienti da venticinque paesi diversi. Il corteo si è concluso in Piazza Navona, dove un breve comizio ha visto l’intervento - tra gli altri - proprio del vignettista Vauro, applauditissimo oggi dopo aver smentito in diretta tv l’altro ieri l’onorevole Santanchè.