Intervista ASI al Sen. Miguel Gotor a Perugia: Articolo 1, per un nuovo centrosinistra fuori dal PD

gotor(ASI) Intervista ASI al Sen. Miguel Gotor di Articolo 1.

 

Senatore Gotor questo tour per presentare Articolo 1 - Movimento Democratico e Progressista (Mdp), che sensazioni ha e che risposte arrivano dalla base?

Stiamo girando l’Italia con tante iniziative c’è una risposta importante da parte dei tanti cittadini e tanti militanti del Partito Democratico che hanno lasciato il PD perché non si sentono più rappresentati da quel partito, stiamo iniziando, stiamo in cammino abbiamo poco più di un mese, davanti a noi ci attende un futuro che secondo noi ci scommettiamo sarà roseo.

 

Questo soggetto nasce ovviamente con vita autonoma ma non possiamo nascondere che è nato anche da una rottura rispetto al PD, qual è la caratterizzazione rispetto al PD su contenuti e metodi?

Noi siamo persuasi e ci siamo conviti che il PD sotto la guida di Renzi abbia cambiato la sua natura abbia tradito quel profilo di centrosinistra che abbia dovuto caratterizzarlo, su tante questioni, penso alla scuola, penso al lavoro al Jobs Act, alla abolizione dell’articolo 18, anche alla messa in discussione di un valore per noi fondamentale quello della progressività fiscale cioè chi ha di più deve dare di più chi ha di meno deve dare di meno, invece si sono fatte delle politiche e dei bonus che finiscono per svantaggiare i più deboli.

C’è quindi una questione che riguarda le politiche che si sono fatte e i valori di riferimento. Secondo noi è necessario dare vita a un nuovo partito che oggi ha la forma del movimento di centrosinistra che sia aperto al civismo, alla cultura socialista, ai cattolici democratici, all’ambientalismo, un nuovo centrosinistra che va organizzato va federato al di fuori del Partito Democratico con umiltà in modo generato intorno ad un valore, quello del lavoro, il lavoro che non c’è, il lavoro che deve recuperare dignità è la risposta e l’unica risposta che possiamo dare alla crisi economica che da molti anni (7-8 anni) ha cambiato le nostre speranze e i nostri orizzonti.

Lavoro e uguaglianza, l’uguaglianza non è una opzione o una scelta di carattere morale, bisogna ridurre la forbice delle disuguaglianze bisogna ridurre le diversità perché soltanto in questo modo può riprendere il ciclo economico dando la possibilità al maggior numero di persone possibile di poter partecipare alla vita economica e produttiva, noi ci rivolgiamo proprio a questi settori.

 

Sosterrete il Governo Gentiloni fino alla scadenza naturale della legislatura ma con quali pressioni per cambiare l’agenda delle decisioni governative?

Noi lo abbiamo sostenuto perché riteniamo che sarebbe stato da irresponsabili un’avventura di elezioni anticipate che avrebbero consegnato per responsabilità di Renzi il Paese alla destra o al movimento 5 stelle, naturalmente nel nostro sostegno al Governo, è un sostegno che si qualifica su dei punti è stato per esempio importante che siano stati levati i voucher che cioè si sia andati in contro, era una nostra richiesta, alla CGIL che aveva raccordo 3 milioni di firme di cittadini perché si doveva celebrare un referendum per abolire questa forma che di fatto è esplosa, sono infatti diventati milioni di voucher, una forma che era nata originariamente per combattere il lavoro nero ma invece si è affiancata al lavoro nero e si è trasformata in una nuova forma di precarizzazione.

Un altro appuntamento per noi importante è la scuola, la cosiddetta buona scuola, non ha funzionato si è rotto un rapporto con un mondo quello degli insegnanti, proprio in questi giorni ci sono stati dei decreti attuativi del provvedimento sulla buona scuola che non abbiamo sostenuto in Parlamento proprio perché ci sembravano contenere delle ingiustizie, per esempio rispetto al modo per il quale venivano date le borse di studio, anche in questo caso le borse di studio erano date a tutti in maniera indiscriminata e quindi si favorivano ad esempio persone abbienti, figli di liberi professionisti che non avrebbero bisogno di quel tipo di sostegno e in questo modo poi invece si riducono i fondi per chi effettivamente ha necessità come ad esempio i figli degli operai, per i disoccupati, per chi si trova in una situazione di difficoltà, questo è solo un esempio il tema della scuola ed è un secondo esempio sul quale noi vogliamo incidere sull’azione del Governo.

Intervista di Daniele Orlandi - Agenzia Stampa Italia

Riprese di Antonio Veschini  Agenzia Stampa Italia

 

 

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