/(ASI) Roma - «Sulla mozione sull’Italicum presentata dalla maggioranza, o meglio dal Pd, ho deciso di astenermi. Una mozione con la quale il Parlamento impegna se stesso ad avviare una discussione per arrivare ad una modifica della legge elettorale ha una singolarità al limite della stravaganza.
La lettura del documento d’altronde lascia un senso di indefinitezza». Lo ha dichiarato nel corso del dibattito alla Camera il deputato Giuseppe De Mita, vice segretario Udc.
«Certo, la mozione del Pd – ha aggiunto De Mita – dopo che il Parlamento ha subito un po’ acriticamente la richiesta del voto di fiducia sull’Italicum, può essere considerata come un’occasione di riscatto, un recupero della volontà di potenza. Ma non avendo già allora votato la fiducia, considerandola irricevibile, mi sento estraneo a questa vicenda. Va riconosciuto che essa contiene un impegno, tuttavia generico, impreciso, come testimoniato dalla fatica con la quale il Pd è arrivato alla decisione di presentare una mozione peraltro esigua, asciutta, laconica nei contenuti».
«La mia – ha concluso il deputato Udc - va intesa come un’astensione esigente, che esprime una riserva perché occorrono i fatti oltre le intenzioni. Le sole intenzioni non bastano. Anche per questo presenteremo una nostra proposta con altri parlamentari. Ma l’astensione vuole anche esprimere un avvertimento perché senza fatti la volontà di potenza rischia di trasformarsi velocemente nel massimo dell’impotenza».