(ASI) Papa Francesco, di ritorno dall’Africa, ha tenuto la consueta conferenza stampa con i giornalisti. Fra le tante domande anche quella sulla corruzione e sul processo in corso in Vaticano.
Il Pontefice apprezza molto il ruolo dei mezzi d’informazione e li ringrazia spesso per il loro lavoro di mediazione tra lui ed il popolo dei fedeli. Ma ricorda che la stampa, per essere professionale, non deve manipolare le notizie e “se sbaglia chiede scusa”.
Ha poi precisato che “continuerò, con i cardinali, l’opera di pulizia”. Fu Papa Benedetto XVI a denunciare per primo “la sporcizia nella Chiesa” e Francesco ha ricordato che è stato un errore “avere introdotto nella Cosea, la Commissione Vaticana, mons. Balda e la sig.ra Chaouqui”, imputati nel processo in corso.
“I giudici ci diranno la verità sulle intenzioni, come l’hanno fatto…per me (ricorda il Papa) non è stata una sorpresa, non mi ha tolto il sonno, perché questo ha fatto vedere il lavoro del C9, la Commissione di cardinali che cerca la corruzione e le cose che non vanno”. Nel concludere il dialogo con i giornalisti si sofferma sui tre peccati più comuni della stampa. La disinformazione, “cioè dire la metà e non dire l’altra metà, la calunnia, e la diffamazione”.
Il Papa chiede che le notizie non vengano manipolate, in Vaticano non è sotto accusa la libertà di stampa, non è tornato l’Indice o l’Inquisizione, ma si tratta di fare giustizia riguardo al furto di documenti riservati ad opera di persone che hanno approfittato del ruolo che ricoprivano.
Ilaria Delicati - Agenzia Stampa Italia