(ASI) Roma - Prosegue da ieri il presidio dei residenti del quartiere periferico di Tiburtino Terzo contro il trasferimento di profughi presso la struttura di via del Frantoio n. 44, ex sede dei Vigili Urbani e attualmente gestita in via del tutto occasionale dalla Croce Rossa.
"In queste ore il Tiburtino Terzo è una bomba pronta ad esplodere. Se non si interviene immediatamente contro l'insediamento di altri profughi nel quartiere, si rischia una nuova Tor Sapienza." – dichiara nella nota Mauro Antonini, segretario regionale del Lazio per Sovranità e responsabile del IV municipio per CasaPound Italia, in relazione alle proteste dei cittadini avvenute nella giornata di ieri in seguito al trasferimento di 23 profughi nell'improvvisata struttura di accoglienza, e all'assemblea pubblica tenutasi oggi pomeriggio presso il parchetto del Circolo Arci, alla quale sono intervenuti anche il presidente del IV municipio, Emiliano Sciascia, alcuni consiglieri municipali di Fratelli d'Italia, il presidente del comitato di quartiere, Massimo Lucidi, e diversi militanti di Sovranità.
"I grandi latitanti all'incontro con la cittadinanza di quest'oggi sono il prefetto Franco Gabrielli e l'Assessore alle Politiche Sociali, Francesca Danese. Coloro che hanno deciso di imporre ai residenti la presenza di oltre duecento profughi nel già degradato Tiburtino Terzo, in nome dell'integrazione forzata, dell'accoglienza sorda e della solidarietà di facciata, hanno evidentemente reputato non indispensabile presentarsi, né tantomeno fornire una soluzione alternativa al problema." – prosegue Antonini – "Adiacente alla sede di via del Frantoio, dove è previsto l'arrivo di altri sessanta profughi, un'altra struttura gestita dalla cooperativa Eriches 29, legata a Salvatore Buzzi, ne ospita altri cento; accanto ad esse ci sono la scuola materna ed elementare Fabio Filzi ed altri spazi ludici per bambini . E' comprensibile, pertanto, la preoccupazione dei residenti che già devono fare i conti quotidianamente con la carenza di servizi e l'abbandono totale da parte delle istituzioni locali."
"Non siamo disposti a tollerare anche questo atto di prepotenza." - conclude - "Sovranità resterà con i residenti del Tiburtino Terzo finché i profughi non verranno trasferiti altrove, magari nei 'quartieri bene', senza continuare a soffocare le periferie romane."



