(ASI) A pochi giorni dalle "rassicurazioni" del Governo circa le misure sulla sanità, si apprende ora che sono 180 gli esami e le prestazioni finora a carico del Servizio Sanitario Nazionale, che
secondo quanto sta predisponendo il Ministero della Salute saranno a totale carico del cittadino. Rientreranno tra i cosiddetti esami "inappropriati" anche Tac, risonanze magnetiche agli arti e cure dentistiche (esclusi per queste ultime i ragazzi sotto i 14 anni ed i pazienti economicamente disagiati), solo per citare alcuni esempi.
Una misura inaccettabile, che continua ad accomunare in maniera pericolosa il concetto di taglio a quello di risparmio.
In questo modo viene confermata la tendenza a indurre i cittadini a rivolgersi alla sanità privata, un lusso che solo pochi si potranno permettere.
Chi non avrà modo di sostenere i costi degli esami privati, invece, dovrà rinunciare a curarsi, come già sta avvenendo in molti casi.
Una politica inaccettabile, da ogni punto di vista. In questo modo viene messa seriamente a rischio la sicurezza dei cittadini e viene meno il diritto alla salute costituzionalmente riconosciuto.
Non è tollerabile, soprattutto in un ambito delicato e importante come quello sanitario, attuare misure che rispondono esclusivamente a esigenze di bilancio, mettendo in secondo piano i diritti fondamentali dei cittadini.
È possibile, anzi è doveroso, risparmiare anche in questo comparto, tagliando ciò che veramente è superfluo: a partire dagli sprechi e dai privilegi che non ci risulta siano stati finora intaccati in maniera significativa. Per fare ciò, però, sono necessarie scelte e strategie politiche coraggiose.
Per questo invitiamo il Ministero, ma anche il Governo e il Parlamento intero a una presa di responsabilità e ad allargare il confronto anche alle Associazioni che difendono i diritti dei cittadini, per valutare l'impatto di queste misure.
Riteniamo indispensabile ogni sforzo, anche da parte delle Regioni, per scongiurare questo vero e proprio progetto di smantellamento del sistema sanitario pubblico. In caso contrario siamo pronti a mettere in campo ogni iniziativa tesa a far sì che ciò non avvenga.
Redazione Agenzia Stampa Italia