(ASI) "L'occupazione segue la crescita economica, difficilmente accade il contrario. Semmai va sottolineato quanto velocemente sia calato il numero dei lavoratori in cassa integrazione tra l'inizio del 2015 e il 2014: si tratta di più di 110mila occupati effettivi in più al lavoro.
E' normale che sia così: quando l'economia si rimette in moto prima tornano al lavoro i cassaintegrati, poi si aprono gli spazi per i disoccupati. E' ingiustificato emettere giudizi definitivi sugli effetti della riforma del lavoro o della politica economica del Governo in questo momento.
Nelle economie avanzate, gli aumenti dell'occupazione seguono con un ritardo di 6 mesi la crescita economica. Per l'economia italiana, dove la crescita è ripartita nei primi sei mesi del 2015, questo significa che vedremo gli effetti più forti sull'aumento dell'occupazione nella seconda metà del 2015. Quindi non utilizziamo il dato sul numero degli occupati di giugno per un dibattito strumentale sugli ammortizzatori sociali – che grazie al Jobs act durano di più e includono più lavoratori – o per ignorare il fatto che, per la prima volta dopo molti anni, si investono risorse e strutture per far funzionare le politiche attive che aiutano i lavoratori a ritrovare un lavoro. Il processo di riforma è difficile ma anche profondo e strutturale, non perdiamoci a discutere di altro". Dichiarazione di Filippo Taddei, responsabile Economia e Lavoro segreteria nazionale PD.
Redazione Agenzia Stampa Italia