(ASI) Roma - "L'attacco sferrato dall'aviazione militare turca contro una postazione del Pkk, che da mesi combatte i miliziani dell'Isis e a cui lo stesso Occidente, inclusa l'Italia, ha ceduto armi per reprimere
l'insorgere di cellule jihadiste in Iraq e Siria, é la dimostrazione che quella che abbiamo di fronte non è una guerra al terrorismo come voglio farci credere, bensì l'ennesima e folle guerra di interessi". Lo dichiarano i deputati M5S della commissione Esteri, che aggiungono: "Oggi i peshmerga si trovano a combattere con le nostre armi non solo lo Stato Islamico, ma anche la Turchia, membro Nato e Paese prossimo all'ingresso nell'Ue, visti i negoziati di adesione sui tavoli di Bruxelles. Cosa c'è di ragionevole dietro tutto questo? Qual è il piano a cui il nostro governo ha detto sì concedendo l'impiego di uomini, blindati e cacciabombardieri all'interno della coalizione anti-Isis?"
"Quanti milioni di euro stiamo spendendo - proseguono i 5 Stelle - per un conflitto oramai palese al mondo, che provano in tutti i modi a tenerci nascosto e che presto potrà estendersi anche in Libia? L'Italia ritiri subito la sua partecipazione alla coalizione occidentale in Iraq e Siria e combatta piuttosto il terrorismo in casa propria, incrementando le forze di sicurezza dispiegate in luoghi pubblici e rafforzando - concludono i deputati - ogni forma di vigilanza, soprattutto alla luce delle ultime minacce ricevute".
Redazione Agenzia Stampa Italia