(ASI) "Il 28 luglio a Firenze una manifestazione delle donne di Unite nella Rete testimonierà la solidarietà femminile alla Ragazza delle Fortezza, i cui sei stupratori sono stati assolti nei giorni scorsi dalla Corte d'Appello.
La vittima di questa violenza del branco, firmandosi appunto la Ragazza della Fortezza, ha scritto un lungo memoriale circolato in rete, raccontando il suo calvario e di come non sia stata creduta per il suo stile di vita. Non è mia abitudine commentare le sentenze, ma nemmeno posso sopire lo sdegno quando ad essere processata è stata la ragazza e non i colpevoli di un atto ignobile". Lo ha dichiarato la senatrice del Pd Maria Spilabotte.
"L'assoluzione – prosegue Spilabotte – è motivata dal presunto 'consenso' della ragazza, ma allo stesso tempo si è ritenuto che i ragazzi possano aver 'mal interpretato la disponibilità della ragazza'. Cioè, lei ha detto no e loro hanno capito sì? E anche che la ragazza 'era presente a se stessa anche se ipoteticamente ubriaca' e che 'il rapporto non fu ostacolato'. Tutte cose antitetiche: se era ubriaca non poteva ostacolare un bel niente. Nei romanzi ottocenteschi le donne erano sante o puttane, e se avevano una sessualità libera erano disprezzate dalla società. Siamo nel 2015, ognuno si gestisce la sessualità come crede, ma il giudizio della Corte risente comunque del retaggio culturale maschilista. E' chiaro che con questa sentenza si cerca di mettere un freno al progresso verso la parità tra i generi. E' per questo – conclude Spilabotte – che ci sentiamo tutte parte lesa".
Redazione Agenzia Stampa Italia