(ASI) L'associazione Sinistra lavoro Umbria aderisce alla manifestazione per il sostegno al 'No' al referendum in Grecia, indetta dal comitato 'Amici umbri del popolo greco'. L'iniziativa si svolgerà a Perugia, in piazza IV novembre, venerdì 3 luglio, alle 18.
"Contrariamente a quanto afferma Matteo Renzi – commenta Stefano Vinti di Sinistra lavoro Umbria – , domenica i greci non saranno chiamati a scegliere tra l'Euro e la Dracma, perché il governo greco non ha nessuna intenzione di uscire dall'eurozona. L'oggetto della consultazione è, in primo luogo e finalmente, quello di dare agli europei e ai greci la possibilità di dire la loro in materia di politica economica e finanziaria. In secondo luogo, il referendum di domenica si pone l'obiettivo di imporre all'Europa una discussione vera, che fino ad ora non c'è stata". "Tsipras – spiega Vinti – pone una questione primaria, sia di metodo che di merito: decida il popolo e si contrastino le politiche di austerità imposte dalla troika, Commissione europea e Fondo monetario internazionale, che hanno prodotto solo disastri economici e umanitari, alimentando recessione, disoccupazione, riduzione dei diritti sociali e penalizzando, principalmente, i paesi del sud Europa. L'associazione Sinistra lavoro Umbria condivide e difende la scelta del governo Tsipras che ha indetto il referendum per tornare alla natura democratica dell'Unione europea, alternativa a un'Europa dominata dai poteri oligarchici, speculatori e tecnocratici". "Il referendum di domenica, tuttavia – afferma Vinti –, sarà anche influenzato dalle informazioni a senso unico imposte dai poteri forti europei, che ci raccontano una Grecia diversa da come essa è in realtà. I dipendenti pubblici greci, ad esempio, sono in proporzione la metà di quelli della Germania. È bene sapere, inoltre, che la media degli anni di lavoro in Grecia è superiore a quella dell'Unione europea e la spesa per le pensioni, sempre proporzionalmente alle dimensioni del Paese ellenico, è la metà di quella francese e un quarto di quella tedesca". "Si continua a ripetere – dice Vinti – che la Grecia deve fare 'riforme strutturali' imposte dal Fondo monetario internazionale, tacendo però sul fatto che queste tanto invocate riforme sono sempre e ancora quelle che servono a far pagare gli effetti della crisi ai lavoratori e alle classi sociali più deboli, per salvare e continuare ad arricchire le banche e i grandi speculatori finanziari". "Vogliono piegare la Grecia per piegare al loro volere tutti i popoli d'Europa – conclude Vinti –. La vittoria del 'No', al contrario, potrà significare la possibilità che resti aperta l'opzione di lottare per un'altra Europa, quella dei popoli, dei diritti sociali e della democrazia".
Redazione Agenzia Stampa Italia