(ASI) "Dopo i fatti di Milano, che hanno visto coinvolti i colleghi del 2° reparto mobile di Padova, su forte impulso di questa segreteria regionale del Veneto, la segreteria nazionale ha elaborato una proposta di legge per introdurre nel nostro ordinamento il delitto del "terrorismo di piazza".
Mentre la politica nazionale sta pensando di introdurre il reato di tortura, sta pensando di far mettere un numero identificativo sui caschi da ordine pubblico delle forze dell'ordine, ha attuato un decreto svuota carceri, ha depenalizzato una miriade di reati, noi ci sentiamo in dovere, come Organizzazione Sindacale della Polizia di Stato, di lavorare seriamente per poter dare degli strumenti normativi alle forze dell'ordine per meglio fronteggiare il problema dei disordini nelle piazze. Infatti, su forte sollecitazione di questa Segreteria Regionale del Veneto, la Segreteria Nazionale, ha elaborato una proposta di legge che è stata inviata ai Presidenti di Camera e Senato e a tutti i Presidenti dei gruppi parlamentari di Camera e Senato, affinchè venga presentato in parlamento questo importante progetto per introdurre nel nostro ordinamento il delitto di "TERRORISMO DI PIAZZA". Con questo lavoro si andrebbe a migliorare lo strumento normativo per le forze dell'ordine al fine di contrastare in maniera più efficace il problema dei disordini nelle piazze e punire in maniera più pesante i responsabili di tali disordini. Per noi poter lavorare con migliori strumenti normativi, vuol dire aumentare la nostra professionalità e di conseguenza la nostra dignità di operatori della sicurezza. Se la proposta di legge venisse approvata, non solo le forze dell'ordine potrebbero disporre di uno strumento normativo migliore dell'attuale, ma aumenterebbe il contrasto di questo fenomeno delinquenziali a vantaggio e tutela anche per i cittadini. Concludendo auspichiamo, che venga presa in considerazione questa proposta e approvata entro breve tempo, e che si pensi, altresì, di garantire seriamente la certezza della pena nel nostro paese, altrimenti tutti questi sforzi verrebbero vanificati. Sarebbe inutile infatti inasprire pene, introdurre nuove tipologie di reato, se poi ai fini pratici la certezza della pena e cioè scontare tutta la condanna in carcere, non avviene quasi mai o solo in rari casi.".
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Redazione Agenzia Stampa Italia