(ASI) "L'introduzione del reato di tortura oggi, per il metodo scelto e per il merito della legge introdotta, è un assist a delinquenti e teppisti di varia specie.
Non a caso, subito dopo la sua approvazione, il gruppo Sel al Senato ha presentato un ddl d'inchiesta sui fatti della Diaz ovviamente non con l'intenzione di smascherare attivisti comunisti e anarchici che hanno devastato una città trasformando una manifestazione in una tragedia, ma con l'intento di processare le istituzioni. Siamo sdegnati da questo gioco al massacro che getta le nostre Forze dell'Ordine sul banco degli imputati". È quanto dichiara il capogruppo di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli.
"Il nostro codice penale –ha aggiunto- prevedeva già il consistente aggravamento della sanzione per reati sulla persona commessi da pubblici ufficiali nello svolgimento delle funzioni, ma nessuno ha voluto considerarlo. Non c'era bisogno di creare un'altra fattispecie di reato, difficile da rilevare, che darà man forte ai provocatori di professione".
"Quello che rende ancor più inaccettabile il provvedimento - ha spiegato Rampelli - è che si è data l'impressione di approvarlo sotto il ricatto dell'Unione Europea. Un governo serio, e quello di Renzi non lo è, avrebbe risposto all'Europa che deve piantarla di mettere all'indice l'Italia: i poliziotti che hanno sbagliato a Genova hanno subito il processo, come era ovvio che fosse, alcuni hanno subito condanne, altri sono stati demansionati, altri sono stati prescritti come capita a milioni di cittadini senza divisa a causa della lentezza del nostro sistema giudiziario".
"L'Europa avrebbe dovuto eccepire, e non lo ha fatto, il comportamento della polizia polacca – ha proseguito - quando arrestò senza motivo tifosi della Lazio in trasferta solo perché facevano cori in strada e per questo hanno trascorso in galera 40 giorni, alcuni rimanendoci anche a Natale".
"Noi abbiamo fatto i processi ad agenti e dirigenti di P.s. - osservato - in Polonia è stato tutto silenziato come all'epoca della polizia comunista. Se il Governo non ha il senso dello Stato e non sente il dovere di difendere i propri apparati di sicurezza da inaccettabili attacchi esterni, significa che è infestato da un cultura sessantottina e gruppettara tesa a colpevolizzare a prescindere i servitori dello Stato invece di difenderli in un momento storico difficilissimo".
"Si moltiplicano le pene per reati soggettivi – ha puntualizzato- proprio mentre vengono diminuite per i delinquenti, fino a varare decreti svuotacarceri e depenalizzazioni indiscriminate. In tutto questo svettano l'arrendevolezza del Ministro dell'Interno Alfano e il solito atteggiamento ambiguo di Forza Italia".
"Ancora una volta rimane la destra di FDI AN a difendere le forze dell'ordine dagli attacchi indiscriminati e il diritto alla sicurezza dei cittadini, spesso messi in pericolo oltre che dalla criminalità anche dagli estremisti di sinistra, centri sociali o black block".
"Siamo ferocemente contro la tortura- ha concluso il capogruppo- ma con questa decisione vengono torturati coloro che dovrebbero far rispettare le leggi".
Redazione Agenzia Stampa Italia